del DIRETTORE
Un breve commento al cambio di presidente della repubblica italiana. Politicamente la cosa mi interessa poco o niente perché, come sostiene da tempo l’amico Gilberto Oneto, chi ha come obiettivo di staccarsi da questo paese delle banane, non dovrebbe interessarsi più di tanto e meno ancora farsi coinvolgere nelle sue vicende politiche. Personalmente e umanamente mi interessava carpire qualche impressione dal nuovo presidente Sergio Mattarella che, al di là di ogni giudizio politico passato, presente e futuro, mi pare abbia quel tratto di sobrietà e di misuratezza che, in ormai quasi quattro decenni da osservatore della politica, ho sempre preferito alla sguaiatezza che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni e oltre.
Detto questo che, ripeto, non è un giudizio politico, per il resto la mattinata ha confermato che il Parlamento italico altro non è che un “sepolcro imbiancato”, specchio e immagine del paese italia. Un covo di figuri che hanno applaudito a ogni denuncia di problemi e cose che non vanno da parte del nuovo presidente, sapendo benissimo che loro, i figuri, sono i primi a non fare nulla per risolverli quei problemi. Appunto, sepolcri imbiancati. Su un solo passaggio i “figuri” sono, forse inconsapevolmente, apparsi “onesti”, quando Mattarella ha denunciato la corruzione arrivata a livelli insopportabili al punto da sottrarre speranze e futuro ai cittadini onesti: lì, per decenza, si sono astenuti dall’applaudire… Almeno quella ipocrisia ce l’hanno risparmiata!