di REDAZIONE
Cavour e il cibo come carta diplomatica.
«La vita di un uomo come Camillo di Cavour può essere il risultato di una serie di coincidenze che, unite insieme, produssero un genio di cui è difficile trovare l’eguale. Fra queste coincidenze contarono molto le doti naturali che lo resero adatto alle imprese più diverse. Ebbe molte esperienze: fu beniamino di graziose fanciulle e donne, affarista e giocatore d’azzardo, gentiluomo di campagna e maestro di agricoltura, esperto di economia e finanza, studioso di storia e di problemi sociali. Amò la tavola e la musica, si distinse nelle discipline matematiche, fu buon oratore e infine giornalista e scrittore efficace.
Ma forse tutte queste esperienze non sarebbero servite all’uomo di Stato, ch’egli fu sovratutto, se non fossero state raccolte da un cuore entusiasta e da un’intelligenza sovrana. Il cuore gli consentì di dedicarsi alle più svariate attività col trasporto di chi vi si consacra interamente: lâ€