di MARIETTO CERNEAZ
“Morirei più felice come olandese del sud che come belga”. Lo ha dichiarato Bart De Wever, sindaco di Anversa e leader del N-Va, il principale partito delle Fiandre, la regione più ricca e laboriosa del Belgio settentrionale.
Che Fiandre e Vallonia siano due mondi diversi, non lo scopriamo da oggi. Che le prime vogliano secedere è altrettanto risaputo e il primo cittadino – solo qualche giorno fa – lo ha ribadito senza mezzi termini: “Nel 1993 ero già co-organizzatore di una conferenza studentesca nella Grande Olanda – ha ricordato de Wever, professore di storia – Non ho mai rinunciato a questo sogno: che tutti coloro che parlano olandese un giorno possano vivere di nuovo insieme. I porti di Anversa e Rotterdam potrebbero fondersi per diventare la porta dell’economia dell’Europa nordoccidentale. Sembra una storia fantastica”.
Già, perchè Nord e Sud del Belgio, manco parlano la stessa lingua. Comunque, rispondendo alle domande dei giornalisti olandesi, il sindaco di Anversa ha detto: “Il mondo sta crescendo, gli attori economici si stanno sviluppando. Quindi dobbiamo cambiare marcia e trovare qualcuno che assomigli a noi”. E ha aggiunto: “Un Paese industrializzato con una popolazione densa, una porta logistica per l’Europa settentrionale e occidentale, un alto livello di attività, molte esportazioni. Ti ricorda qualcosa? Siamo noi, i fiamminghi, e siete voi, gli olandesi. Se la Cina e l’America si appropriano di tutte le ricchezze, non è così strano considerare un’unione tra di noi. Dovremmo competere tra di noi o, al contrario, unire le forze”?
Il sasso è stato lanciato nello stagno. Non pochi ritengono le sue parole una boutade. Vuoi vecedere che se non sarà secessione, le Fiandre punteranno alla fusione con la terra dei tulipani e dei mulini a vento?