Tra le tante cose non vere che capita di sentire quando parlano i governanti del cambiamento, c’è quella che riguarda la somma di un miliardo che, pare, non sarà necessario spendere nel 2019 per finanziare il reddito di cittadinanza. Di Maio e colleghi pentastellati lo stanno trattando come fosse un “tesoretto”, quindi hanno già pensato a un “decreto famiglia” per spendere anche quei soldi, nonostante le perplessità timidamente avanzate dal ministro dell’Economia.
Secondo Giggino, “il decreto famiglia è una priorità politica, i soldi ci sono, l’Inps ci dice che un miliardo quest’anno lo riusciamo a recuperare. Per me quando si decide dove destinare i soldi è la politica che lo decide non i tecnici, fermo restando che ho sempre apprezzato il ruolo da cane da guardia dei conti”, riferito a Tria.
C’è un problema: anche questo, come i “tesoretti” dei precedenti governi, non esiste, dato che il reddito di cittadinanza sarà finanziato in deficit. Per di più, se si considera che il Pil crescerà probabilmente di un decimo rispetto a quanto ipotizzato dal governo nella legge di bilancio per il 2019, è evidente che ogni euro speso in meno rispetto al previsto non dovrebbe essere speso in altro modo.
Quanto al cane da guardia, sembra più un cane da passeggio, che certo non spaventa gli spendaccioni del cambiamento.