Paypal, Facebook, Google, Apple. Anche l’economia digitale greca si ferma. Da lunedì, da quando le banche in Grecia sono state chiuse ed è stato imposto il Capital control, non è più possibile effettuare transazioni digitali e/o acquistare servizi in rete. Chi possiede un account collegato a un conto greco (o a una carta di credito riconducibile a un conto greco) non può più comprare nulla in rete. “Stiamo monitorando attentamente la situazione. A causa delle recenti decisioni delle autorità sul controllo dei capitali, i servizi di PayPal da conti bancari greci, così come le operazioni transnazionali non sono attualmente disponibili. Altri servizi PayPal, compresi i pagamenti di ricezione rimangono disponibili”, spiega un portavoce del colosso di Palo Alto.
Nessun disservizio dunque per i turisti stranieri. Ma per i greci pagare online è diventato praticamente impossibile. Dal Partenone alla Silicon Valley le conseguenze si sono fatte sentire anche per Google che via Facebook ha fatto sapere di star monitorando la situazione. Ma secondo la Reuters si sono riscontrate difficoltà nell’acquisto di alcuni servizi, come musica o inserzioni pubblicitarie. Fonti vicine a Big G confermano questo disservizio ma spiegano anche che la situazione varia caso per caso. E non mancano problemi anche per Facebook. I pagamenti delle inserzioni pubblicitarie sono bloccate. “Ho cercato di pagare un piccolo annuncio del valore di 3 euro ma la transazione sulla mia carta di credito è stata rifiutata”, spiega alla Reuters un piccolo commerciante. Da Apple invece non arriva risposta.
Il disagio vale ovviamente anche per gli acquisti di biglietti online per le compagnie aeree. Un portavoce di Ryanair conferma che ci sono problemi per i clienti greci e che il colosso irlandese è al lavoro “per trovare una soluzione”. E stesse parole arrivano dal portavoce di Taxibeat, app di autista in stile Uber.
L’unico modo per difendersi dalla crisi pare essere al momento il bitcoin, la cripto valuta, il cui valore in Grecia è lievitato in queste ultime ore ed è aumentato del 400 per cento tra maggio e giugno. Il deposito medio di cripto valuta è quadruplicato arrivando a circa 700 euro. “Quando le persone cercano di spostare i soldi fuori dal paese e il governo blocca questo processo, i bitcoin sono l’unico modo per trasferire la propria ricchezza, a meno di acquistare diamanti”, spiega Adam Vaziri, membro del consiglio di Uk Digital Association. In realtà i greci starebbero usando i bitcoin più per proteggere il valore dei loro soldi in patria che per trasferirli all’estero rivelano gli analisti. “Stanno tutti fermi in attesa di vedere cosa succederà domenica”, sottolinea Thanos Marinos, presidente di BTCGreece, unica società che in Grecia gestisce la criptovaluta.
FONTE: CORRIERE DELLA SERA