Sicilia Nazione, Fronte nazionale siciliano e Movimento per l’indipendenza della Sicilia, uniscono le forze per dare vita a un Movimento nazionale, che correrà alle prossime elezioni, con un candidato per la presidenza della Regione. I movimenti hanno sottoscritto un documento che pone le basi per la costruzione di un unico movimento nazionale siciliano, a cui partecipino indipendentisti, autonomisti, sicilianisti, movimenti civici e tutti coloro che “considerano la Sicilia e i suoi diritti al centro del proprio impegno”, come si legge nel testo.
“L’autonomia prevista dallo Statuto – affermano Sicilia Nazione, Fronte Nazionale siciliano e Movimento per l’indipendenza della Sicilia – era amplissima e, di fatto, comportava quasi una federazione tra due Nazioni. Ma quel patto è stato violato progressivamente fino a renderlo sostanzialmente inesistente. Oggi nei fatti, non siamo più a Statuto speciale. Nessuna delle norme rilevanti di quello Statuto ha ormai attuazione concreta”. Secondo i movimenti, questo comporta l’avvio di una nuova stagione, “nella quale occorre impegnarsi con determinazione per riaffermare a qualunque costo i diritti e la dignità della Sicilia, ricostruendo una soggettività culturale, politica e istituzionale del popolo siciliano”.
“Se lo Statuto fosse stato attuato – sottolineano i tre movimenti – la Sicilia sarebbe una terra ricchissima. Decine di miliardi di euro che, ai sensi di precise norme dello Statuto, dovevano rimanere nella nostra terra sono finiti nelle casse di Roma e altre decine di miliardi di euro che ci erano dovuti, non ci sono mai stati trasferiti. E non si tratta di cifre generiche, bensì di calcoli reali”. Sicilia Nazione, Fronte Nazionale siciliano e Movimento per l’indipendenza della Sicilia lanciano un appello a tutte le forze e i movimenti autonomisti, indipendentisti e siciliani.
“Serve una grande rivoluzione civile alla nostra isola. Per archiviare il vecchio ceto politico, dobbiamo costruire un Movimento Nazionale mettendo insieme tutti quelli che, con le più diverse sfumature, considerano la Sicilia e i suoi diritti al centro del proprio impegno. Alle prossime elezioni questo movimento sarà presente e avrà il proprio candidato alla Presidenza della Regione. Un candidato che, se eletto, aprirà un contenzioso con l’Italia disdettando prima di tutto l’accordo truffa stipulato tra Crocetta e Renzi e chiedendo l’attuazione di tutti i diritti previsti dallo Statuto originario e oltre”.
A me sembra la solita questua….
Noi registriamo, ma abbiamo il suo stesso timore.
Sono un siciliano pronipote di uno che ha partecipato alla rivolta del sette e mezzo 1866.
Ha avuto anche la bisnonna arrestata nel 1893 per i Fasci Siciliani.
Condivido i vostri proclami, ma di reale a questa situazione economica fallimentare cosa avete proposto e realizzato?
Ho partecipato alla riunione dell’Albergo Cristallo a Palermo a fine agosto 2012, solo kunkumia e lapuni. Non si realizzò niente allora…. oggi c’è qualche prospettiva migliore?
Spero che a settembre 2017 di vedere appizzatu la vostra lista per il rispetto che ho verso tanti onesti militanti. Ma le sciarre non le sopporto. L’epoca dei generali e tenenti colonnelli è finita. I picciotti se ne sono andati via dalla Sicilia perchè non ci possono campare con un sistema economico che dipende solo dalla spesa pubblica.
I proclami servono solo se nel territorio hai già realizzato qualcosa di alternativo, come lo erano i Fasci Siciliani.
Spero che questo mio spunto serva a farvi riflettere
Assà bbinirika!