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Ecco gli indipendentisti veneti: tante maschere e pochi volti

Da leggere

Guadagnini e Pizzatidi ENZO TRENTIN

Come premessa, ci pare che Luigi Pirandello scrisse qualcosa d’azzeccato in proposito: «Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti». Insomma, siamo alle solite: i politici non vanno considerati per quello che dicono, ma per quello che fanno. Ed il Consigliere regionale, sedicente indipendentista, Antonio Guadagnini  sembra abbia ripetuto ciò che ha fatto in passato, laddove contribuì grandemente a dividere sin quasi allo svuotamento il movimento indipendentista Veneto Stato.

L’ultima iniziativa l’ha comunicata poche ore fa per mezzo di una conferenza stampa i cui contenuti sono stati ripresi da vari mezzi d’informazione; ma che può essere letta direttamente nel suo personale sito Internet: [VEDI QUI], dove tra l’altro si legge: «Il consigliere regionale Antonio Guadagnini ha presentato il nuovo simbolo e il nuovo nome del suo gruppo politico “SiamoVeneto”, […] Entrato in Consiglio regionale come Indipendentista oggi Guadagnini ha voluto rimarcare con il nuovo simbolo e il nuovo nome come “il nodo centrale oggi non è tanto, o solo, l’Indipendenza, […] Dobbiamo uscire dall’impasse in cui ci troviamo oggi, dobbiamo manifestare quello che siamo, dobbiamo mostrarci senza paura e con orgoglio – ha continuato l’esponente indipendentista – ‘SiamoVeneto’ è una dichiarazione d’amore per la nostra terra inserita nel rosone quadrilobato del Palazzo Ducale di Venezia: ho rinunciato al Leone Marciano che se da un lato è simbolo condiviso, dall’altro è inflazionato a livello politico. […] Ai piedi del nuovo simbolo compare la dicitura “Diritto di decidere” e Guadagnini spiega che il passaggio rispetto al richiamo all’Indipendenza…».

Non proseguiamo, non solo perché chiunque può andarsi a leggere il comunicato, ma perché di ciarpame e libertinismo politico siamo subissati quotidianamente. La politica politicante, svolta per lo più con mire ambiziose e per trarne vantaggi personali; la politica che ha sempre in bocca le grandi e nobili parole e la solenne indignazione (come diceva Benedetto Croce), o come scriveva Vincenzo  Cardarelli, (che è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano): «la politica faziosa e intrigante, dedita agli intrallazzi; gli arrivisti, gli ambiziosi di bassa specie…», non ci hanno mai entusiasmato. Noi assolviamo il nostro dovere di cronaca. Nulla di più, niente di meno. Del resto chi ha da lamentarsi sono i suoi, oramai, ex compagni di partito. Quelli che con il simbolo ed il nome del Movimento “Indipendenza Noi Veneto, con Zaia”, lo hanno prontamente delegittimato [VEDI QUI] l’eletto, con queste parole:

«Il Consiglio Direttivo del Movimento Indipendenza Noi Veneto, prende atto della decisione del Consigliere regionale Antonio Guadagnini di cambiare il nome del Gruppo consiliare Indipendenza Noi Veneto. Dobbiamo però ricordare come il Consigliere Guadagnini avesse assunto verso il Movimento Indipendenza Noi Veneto un preciso impegno di lealtà che prevede di essere leale nei confronti del Movimento, di partecipare lealmente e fattivamente alla sua vita politica, di iscriversi al Gruppo Consiliare indicato dal predetto movimento, approvandone la denominazione che Indipendenza Noi Veneto vorrà dare al gruppo, a non iscrivermi a qualsivoglia altro Gruppo Consiliare né a crearne di nuovi se non su indicazione dei competenti organi di Indipendenza Noi Veneto; a seguire le direttive politiche che il Movimento vorrà indicare attraverso il proprio Consiglio Direttivo; a contribuire anche finanziariamente alle attività del movimento. Tutti questi impegni sono stati assunti dal Consigliere Guadagnini “liberamente e solennemente sul mio onore, costituendo essi mia profonda convinzione ed essendo rispondenti ai dettami etici che informano la mia vita umana e politica”».

«Orbene, il Consigliere Guadagnini è arrivato a disonorare la propria persona, poiché in spregio alla sua dichiarata “etica umana e politica” ha violato tutti gli impegni sopra riportati, trattenendo per sé l’intera retribuzione, quando in realtà aveva sottoscritto d’impegnare quota parte degli emolumenti a favore di iniziative indipendentiste determinate dal direttivo, assumendo iniziative non condivise né condivisibili e da ultimo, per l’appunto, cambiando la denominazione del Gruppo consiliare dal quale ha perfino eliminato la parola “Indipendenza”, ragion d’essere del Movimento. Egli è stato eletto in quel gruppo consiliare esclusivamente grazie al lavoro dei militanti…».

Intanto Luca Zaia ribadisce di essere intenzionato a fare sul serio con l’autonomia, tanto che ha inviato una lettera ai parlamentari e alle forze politiche, sociali ed economiche del Veneto, col chiaro intento di costituire una lobby territoriale. Ma anche qui, sembra che Jean Baptiste Le Rond d’Alembert, in “Zibaldone di letteratura e di filosofia, 1753/67”, abbia già detto tutto: «L’arte della guerra è l’arte di distruggere gli uomini, come la politica e l’arte di ingannarli.»

Subito il ministro Enrico Costa, il sottosegretario Gianclaudio Bressa, e vari parlamentari, hanno già detto ai vari mezzi di comunicazione che la pretesa del Presidente Zaia di trattenere sul territorio il 90% del reddito fiscale è impossibile. Anche perché a differenza della pretesa di Zaia di avere le stesse prerogative di Trento e Bolzano, il Veneto non ha le stesse competenze per quanto riguarda, per esempio, i finanziamenti ai Comuni, per esempio. Anche l’ipotesi d’una macro-regione è un’idea che è vissuta quanto una falena [VEDI QUI] Il Bollettino della Giunta regionale del FVG titola: “AUTONOMIA: SERRACCHIANI, BENE NO UNANIME CONSIGLIO FVG A MACRO-REGIONE – Trieste, 17 mar – L’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia della mozione che esprime contrarietà a qualsiasi ipotesi di istituzione di una Macro-regione con il Veneto e Trentino-Alto Adige/Sudtirol è un passaggio importante e significativo.”

In conclusione si tratta del solito libertinismo politico. Inventano bugie per convincerci della loro verità. E la verità è che al Veneto prima arriveranno le promesse, successivamente qualche contentino economico-legislativo, salvo poi rimangiarsi tutto come da prassi, perché le casse dello Stato sono esauste e Bla-bla-bla! Ma di questo tratteremo più ampiamente in altra occasione. Qui rimane la constatazione che con questo personale politico…

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5 COMMENTS

  1. Se il Friuli non ne vuole sapere dovreste leggervi i blog del Sudtirolo/Altoadige, la parola più carina per la macroregione a guida veneta è “Scheisse”, quanto al Trentino non lo so ma è facilmente immaginabile. Del resto loro sanno benissimo che l’Euroregione tirolese o l’Alpe/Adria sono pura fuffa, tipico prodotto del bla bla politichese sia italiano che europeo. Così come sanno bene che l’unica cosa che conta è tenersi ben stretta la loro autonomia speciale, più che doverosa per il Sudtirolo, un filino meno per le altre due ma ormai questo è, tanto più che per esempio il Trentino ha saputo esprimere una classe di amministratori in grado di utilizzare relativamente bene il 90% dell’Irpef (ora siamo all’85% dopo gli accordi di Milano con il governo Monti) per dare servizi ai propri cittadini. Non è un caso che sia in Sudtirolo che in Trentino le strade, una volta passate dalla gestione dell’Anas a quella della provincia, siano diventate lisce come tavoli da biliardo. E altrettanto si può dire per l’amministrazione scolastica, non totalmente provincializzata come quella stradale ma in buona misura autogestita, per la cui efficienza basta guardare i risultati dei test Pisa. E il Veneto invece cosa ha fatto per meritare l’autonomia speciale? Basti pensare a un orrore come Galan o alla vicenda del Mose per capire che si tratta di roba incompatibile con gli standard dell’Europa centro-occidentale. Non è interessante sapere se l’adeguamento agli standard mediterranei è dovuto ai 150 anni di unità italiana o al genius loci, quello che importa è che adesso questo è e non altro. Né è utile domandarsi se Zaia & soci fanno sul serio parlando di autonomia speciale oppure se è la solita fuffa, come appunto l’Alpe/Adria o l’Eurotirolo, tanto sappiamo tutti la risposta.

  2. LIBERI! Da italiani e… ITALIOTI! Liberi da parassiti e zecche varie, liberi da affaristi e gentuccola che vede la politica esclusivamente come un mezzo per arricchirsi, liberi da presuntuosi, vanitosi, incapaci, inconcludenti e ambiziosi “patrioti”… Ora finalmente SIAMOVENETO potrà interpretare il suo ideale politico senza legami, lacci e lacciuoli, senza “matti” arroganti della prima e dell’ultima ora. La vera libertà sarà quella che raggiungeremo come popolo, ma già da ora se ne incomincia a intravedere l’alba, fatto da un percorso, nuovo, moderno, democratico, civile, moderato, capace, intelligente, insomma buon SIAMOVENETO a tutti coloro che credono nella libertà e indipendenza della Nathion VENETA. Il futuro siamo NOI e noi SIAMOVENETO!

  3. Come non abboccare a questo stupendo articolo..? (Noi commentatori siamo i pesci… della situazione).
    Dai, sono abituato ormai a leggere di questi articoli scritti dai vari Autori che ringrazio per la loro costante opera di DISINCANTAZIONE PRESSANTE.
    Sono presenti qua (Miglio Verde e ne l’Indipendenza Nuova) e poi non so se in altre testate. Nel mio piccolo scrivo anch’io solitamente in questi due… anche se malamente perche’ non scrivo come vuole l’italia. Eppoi non e’ il mio mestiere. Ho fatto dell’altro nella mia lunghetta vita, ma so, per esperienza, che il SENSO e’ quello che conta. Tutto il resto e’ noia diceva un certo Califano… a voi dunque la sentenza.
    E siccome ne ho scritte tante giocoforza mi ripeto tanto da essermi etichettato RIPETENTE.
    Pero’ il bello della sfida scribana (da scriba) e’ di arrivare per primi a dare la news.
    Scriverlo dopo anni e’ come svegliarsi da un lungo sonno e magari li’ si sognava pure, non so: la BB e altre/i. Non certo le SS del matto di Adolfo.
    E quindi, entrando nel merito, scrivevo che noi, esseri umani, siamo tutti degli attori (scritto in tempi non sospetti). Ci sono i sapiens, i dirigenti, i quadri (con le madonne), gli impiegati e gli operai… c’e’ una scala sociale. C’e’ il SOCIALE o la SOCIETA’. Li’ fuori dalle nostre di teste.
    Beh, si, ci sono i RICCHI e i POVERI; gli ALTI e i BASSI.
    Pero’, quelli altolocati o che occupano i posti ALTI del sociale starnazzano che sono per i bassi e soprattutto per i BISOGNOSI..!! (CHE FACCE DA TOLLE che non e’ Portotolle).
    Infatti se possono abitano negli ATTICI..! Magari con affitto di favore.
    Quel attico glielo pagano i BASSI si o no..?
    Vedete mo che il GIUSTO tse se ce l’aveva su con gli scriba, i farisei e i dottori..??
    Si sa, e’ un mondo difficile il nostrum… ma pero’ un certo BUON SENSO ci starebbe bene o no..?
    No..!
    Non ci sta.
    Qualcuno mi chiedera’: cosa c’entra il tuo dire con l’articolo dell’Enzo Trentin..?
    C’entra e lo ho anche scritto in apertura: siamo tutti degli ATTORI.
    C’e’ la maschera dell’imprenditore; c’e’ la maschera del sapiente (in nulla); e avanti discorrendo.
    Io, dal di de unkuo’ a diman, mi sono messo in testa di fare la parte del sindacalista
    (prima facevo il “latin” lover… riuscendoci e bene): riuscendoci pure..!
    Dopo alcuni anni ho scoperto la cosa: quella che siamo tutti ATTORI in questo mondo.
    Si impara la parte e via kax…
    Per me dunque, NIET GALERA… se la parte non va bene non e’ bene che ci mettano in galera: non e’ secondo la carta dei diritti umani. Si deve cambiare ruolo. Stop.
    Metterci in galera e’ come mettere in gabbia il gatto o la volpe, per stare in tema. Ma se siamo uomini, giocoforza, NIET GALERA. RECLUSIONE, dato che SIAMO NATI LIBERI.
    Ripeto: gli si impone di cambiare ruolo al “disgraziato”.
    Se un politico o un giudice sbaglia: lo si mette in galera..??
    NO. Quindi, se la legge e’ = x tutti…?
    Concludendo, ma la storia e’ lunghissima, cambiano nome e parte perche’ l’esordio col nome e parte precedente non ha sortito a nulla..!
    Dovevano finire in galera per aver promesso mari e monti, invece, cambiando maschera (ruolo) la evitano, confermando il mio dire sulla galera.
    Non spaventatevi, il mio progetto non sara’ mai nemmeno preso in considerazione, visto il ruolo mio ma soprattutto della societa’ composta anche da loro, cioe’: scriba, farisei e dottori.
    I bassi non sono MAI e poi MAI considerati per cui… e gli uni e gli altri dormino pure tranquilli.

    Salam

    PS:
    dimenticanza ma diventava troppo lungo il mio disk e lo ho tagliato molto. Forse ho tolto la parte migliore… e va ben, mi rifarò un’altra volta.

    1) Nella regola della CUCCAGNA vi e’ la LEGGE PER OTTENERE LA GIUSTIZIA SOCIALE. Non nei tribunali dove sta scritto che la legge e’ “uguale” per tutti, gli IPOCRITI. Quindi niet giustizia ma in_giustizia.

    2) Nell’Odissea vi e’ la chiave per la nostra SALVEZZA, cioe’, LA FORMULA “MAGICA” PER OTTENERE L’INDIPENDENZA. Ma dove sono mo gli intellighientis..? Quanta pazienza ci vuole a sto mondo di ladri.

    • Noi commentatori ci dovreste trattare come dei collaboratori e non come dei nemici o peggio rompiglioni, per cui porte aperte: non abbiate paura diceva un Santo da poco.
      Auguri

  4. se Guadagnin si fosse pentito di essersi prestato al gioco di Zaia e della Lega per procurarsi a suo vantaggio personale uno scranno ben pagato…beh, avrebbe altri modi per fare un mea culpa.. ma l’ambizione del giovane è troppa e forse, nonostante la sua bella faccia, non ci arriva… manipolato ora da chi? comunque una vicenda penosa, una delle tante tra le fila degli addetti alla politica di stampo italiota…

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