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Indipendenza, sfilata di 1 km di auto col gonfalone di san marco

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di ALESSANDRO MORANDINI

Un po’ di ossigeno. Mentre il furore dilaga nelle città di tutta la penisola, il desiderio di indipendenza è tornato a farsi sentire con diverse manifestazioni organizzate ed ancor più numerose espressioni di dissenso verso le norme ammazza economia imposte dallo stato italiano; espressioni organizzate o spontanee nate dalla creatività individuale e lungo le reti di comunicazione che connettono tra di loro protagonisti, attivisti, simpatizzanti e tutte le persone che compongono l’indipendentismo veneto.

A Conegliano, nel pomeriggio di sabato 31 ottobre, hanno sventolato le bandiere marciane durante la manifestazione anti-chiusura, di fronte ad un dispiegamento di forze italiane armate composte da 8 poliziotti, 4 carabinieri e 4 vigili; forze che andrebbero meglio impiegate in altre attività e la cui presenza testimonia lo sperpero abituale e sistematico di denaro pubblico, nonostante la grave crisi in cui versa l’economia a causa della diffusione di un virus che provoca reazioni immunitarie classificabili come influenzali e nei casi più sfortunati anche complicazioni di vario genere e perfino la morte.

Per fortuna i casi di morte per Covid sono molto rari. L’esposizione del numero assoluto dei deceduti, numeri fuori contesto, scientificamente inutili, numeri che la TV italiana replica quotidianamente sembra avere lo scopo di ottenere l’effetto film horror, che spinge le persone alla visione di spettacoli terrorizzanti e contemporaneamente rassicuranti, non essendo nella vita di tutti i giorni percepibile alcun pericolo reale (nei prossimi giorni su Miglioverde.eu articoli più dettagliati su questo effetto ed altri meccanismi che interessano il fenomeno sociale “pandemia”)

Altra manifestazione a Vicenza domenica 1 novembre: “Tuto ga on limite” è scritto nei volantini che la pubblicizzano. Alla domanda se il limite sia già stato superato un partecipante risponde così: “Certamente è stato superato, per questo ovunque ci sia una manifestazione, in qualunque città veneta faccio il possibile per esserci, e se i politici locali sparano, come è successo, l’inno di Mameli a tutto volume manco fosse un rave party, me li segno e li prendo per ciò che sono: chiassosi organizzatori di pagliacciate tricolore che offendono chi oggi, a causa dello stato italiano, si trova in difficoltà”.

Sabato 31 ottobre, dalle dieci di mattino un corteo di macchine lungo quasi un kilometro ha attraversato il Veneto sventolando il Leone di San Marco. Discussioni con la polizia all’uscita dell’autostrada perché, come nella più nobile tradizione di disobbedienza civile, la manifestazione non era autorizzata. Al contrario le persone che incrociavano il serpentone arancione e blu applaudivano e filmavano, incuriosite, interessate, emozionate; l’accoglienza più calda sicuramente a Venezia, nella rotonda di piazza Roma.

Immagini e video delle manifestazioni possono essere recuperate su Insieme-Idee e Persone TV e su altre emittenti locali.

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