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Indipendenza veneta: cosa si potrebbe fare con 20 miliardi di tasse

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La conferenza sul clima dell’Onu ci ha fatto scoprire che il Veneto è il territorio più inquinato del mondo. L’Agenzia per l’ambiente sostiene che in Italia ci sono stati 84400 decessi prematuri causati dallo smog, su un totale europeo di 491 mila, cioè siamo abbondantemente sopra la media continentale. Il registro tumori del Veneto registra 3300 decessi per triennio dovuti a tumori al polmone, conto che è in continua crescita. Il professor Opocher dichiara che la nostra terra ha “un serio problema di inquinamento e la cosa ha un impatto sulla salute dei cittadini che si tocca con mano”. E non c’è solo lo smog, anzi! Ad Arzignano, ad esempio, il distretto della concia è alle prese da decenni col problema smaltimento fanghi; venirne a capo, nonostante le recenti, apparenti buone notizie, è sempre più difficile. Nella valle del Chiampo, per restare in zona, ci sono altre aziende chimiche venute agli onori della cronaca a causa dei residui della loro produzione. Naturalmente, la valle del Chiampo è solo una metonimia del Veneto, come certifica l’agenzia per l’ambiente.

Il distretto della concia, oltre ai fanghi, però, produce moltissimo reddito e moltissima occupazione. I conciai pagano un profluvio di tasse – non sufficienti per lo Stato, che li gratifica di frequente con le visite della Guardia di Finanza – il quale dovrebbe essere usato dagli enti ‘locali’ (cioè coloro che operano in loco), per sanare i danni della loro produzione.. Invece, questi soldi – decine di milioni di euro ad Arzignano – e 20 miliardi all’anno nel Veneto finiscono a Roma, perdendosi poi nei rivoli della finanza statale, che non ci informa sulla fine che è loro riservata.

Ad esempio, con le tasse che paga Arzignano si potrebbe costruire un gassificatore all’anno. Ad esempio, con i 20 miliardi, la Regione potrebbe dare incentivi ai Veneti per l’acquisto di auto elettriche, in modo da far sparire tutte quelle a gasolio, oppure potrebbero essere dati incentivi importanti per smaltire gli scarti delle industrie.

I 20 miliardi del nostro residuo fiscale corrispondono al 40% del totale delle tasse pagate ogni anno in Veneto. È chiaro che un territorio, qualsiasi esso sia, non può essere privato di un tale ammontare di risorse, pena la sua totale devastazione. Cosa che in Veneto sta puntualmente avvenendo, e le statistiche sull’inquinamento ne sono un segnale cristallino.

Questo è un problemino che la classe politica del Veneto dovrebbe porsi in modo serio e concreto, finalmente, in quanto fino a oggi i vari proclami non hanno sortito grassi effetti. Intanto qui si muore… bambini compresi, a sentire i dati della Città della Speranza.

Il suggerimento che dò, quindi, è di prendere in seria considerazione l’arma del referendum per l’indipendenza, senza continuare a propinare ricette di ‘riforma romana’, trite e ritrite, che a parti invertite centro-destra e centro-sinistra ci hanno propinato nel corso degli ultimi decenni.

Gli Stati Uniti, si sono proclamati indipendenti dalla Gran Bretagna con una dichiarazione, della quale riporto uno stralcio: “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste veritàà: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità”.

Sul fatto che questo stato, nel corso degli anni, abbia negato il perseguimento di tali diritti fondamentali, è l’agenzia per l’ambiente, ad esempio, che lo ha appena certificato. Prendiamo in mano il destino di questa terra e con coraggio cominciamo quel percorso verso l’indipendenza, che per medesime ragioni, altri popoli, come quello catalano e scozzese, hanno già avviato con decisione.

di Antonio Guadagnini

Consigliere Segretario

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2 COMMENTS

  1. Con i 20 miliardi di residuo fiscale (100 miliardi per l’intera Padania) si potrebbe fare ….. un bel niente, semplicemente perché la pressione fiscale e previdenziale imposta dagli occupanti italiani è intollerabile. E’ ovvio che all’indomani dell’indipendenza la pressione fiscale padana sarà analoga a quella svizzera.
    Il calcolo su cosa si potrebbe fare con le tasse è più raffinato: l’Italia spende, spande e spreca e non restano risorse che altri paesi hanno. Con le tasse raccolte a parità di pressione fiscale con la Svizzera cosa si potrà fare avendo ovviamente uno Stato molto più snello ed efficiente? Ecco che il calcolo si fa confrontando cosa fa la Svizzera con i soldi raccolti con un ma: l’occupazione italiana è stata devastante per l’economia, l’ambiente e la cultura padana, temo che per un po’ di anni si dovrà spendere in “ricostruzione”.

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