Mentre qualcuno, in Veneto, cerca di trovare la quadra per unire le diverse anime indipendentiste, in vista delle elezioni regionali del 2015, qualcun altro preferisce andare avanti per la sua strada, convinto del fatto che la propria strategia è la migliore possibile per arrivare a staccare il Veneto dall’Italia per via referendaria.
Così, da un lato abbiamo Plebiscito.eu (con i suoi dirigenti ai ferri corti, vedi qui e qui) che ha avanzato la proposta di “aiutare l’Italia” in cambio della possibilità di votare il referendum. L’idea è giunta qualche giorno dopo il referendum scozzese e probabilmente Gianluca Busato è convinto di avere i numeri e la forza politica di Alex Salmond (Anche se i numeri dati a suo tempo relativi al plebiscito digitale sono tutt’altro che accertati). Dall’altro, Indipendenza Veneta– il cui leader è Alessio Morosin – è convinta, da par suo, che il referendum va votato entro il primo marzo dell’anno prossimo, ragion per cui è stato dato un “ultimatum al presidente Luca Zaia“.
A tal proposito, Indipendenza Veneta ha in testa azioni eclatanti per dimostrare che non sta scherzando. Avrebbe in animo di organizzare un “blocco stradale” per il 5 ottobre prossimo.
Si tratterebbe, in pratica, di una di quelle azioni oggi conosciute con il nomignolo di “flash mob”. In cosa consisterebbe? In pratica, i militanti dovrebbero passeggiare avanti e indietro su alcuni passaggi pedonali di strade statali molto frequentate (tipo Pontebbana, Romea, SS VI-VR, ecc…) bloccando così “di fatto” il traffico dalle 11 alle 12. Una volta creata la la colonna di autovetture, verrebbe fatto un volantinaggio promozionale al referendum (Legge 16), che secondo Morosin va approntato e votato entro la primavera prossima, evitando però l’election day, ovvero il voto congiunto fra Regionali e Referendum per l’indipendenza. Insomma, lo scopo dichiarato dovrebbe essere quello di far capire a Zaia che l’ultimatum dato in conferenza stampa è da prendere sul serio (vedi video qui).