di ARTURO DOILO
Anche questo fa parte della battaglia culturale che Javier Milei ha intrapreso anni fa contro il pensiero mainstream socialista. Il suo governo ha, infatti, annunciato che riformerà la legge argentina sull’istruzione per sanzionare i casi di “indottrinamento” nelle scuole dopo il controverso discorso di un insegnante sulla guerra delle Falkland durante un evento in una scuola della provincia di Buenos Aires.
L’Esecutivo argentino ha annunciato che modificherà l’articolo 11 della Legge sull’Educazione, che precisa gli “scopi e gli obiettivi” della politica educativa; così come l’articolo 126, che tratta dei diritti dello studente, come ha spiegato dettagliatamente il portavoce presidenziale argentino, Manuel Adorni, nella sua consueta conferenza stampa.
Insieme a queste misure, Adorni ha annunciato che il Ministero del Capitale Umano metterà a disposizione dei genitori degli studenti un canale attraverso il quale potranno “denunciare l’indottrinamento e l’attività politica che non rispetta la libertà di espressione”.
Ha affermato Adorni: “Potranno denunciare quando ritengono che il diritto all’istruzione non venga rispettato (…) È triste vedere nelle aule o negli eventi scolastici contenuti con militanza ideologica, come il video che mostra un atto che ha offeso le famiglie di studenti e veterani delle Malvinas”.
Il portavoce presidenziale ha così fatto riferimento a un evento controverso avvenuto il giorno prima in un centro educativo della provincia di Buenos Aires in cui un insegnante ha lanciato un discorso contro la guerra delle Falkland e che ha generato disagio tra alcuni genitori di studenti e veterani di guerra.