di REDAZIONE
L’International Tax Competitiveness Index (ITCI) cerca di misurare la misura in cui il sistema fiscale di un paese aderisce a due aspetti importanti della politica fiscale: competitività e neutralità.
Man mano che le leggi fiscali diventano più complesse, diventano anche meno neutrali. Se, in teoria, le stesse tasse si applicano a tutte le imprese e alle persone fisiche, ma le regole sono tali che le grandi imprese o le persone facoltose possono modificare il loro comportamento per ottenere un vantaggio fiscale (elusione), ciò mina la neutralità di un sistema fiscale.
Per il nono anno consecutivo, l’Estonia ha il miglior sistema fiscale dell’OCSE. Il suo punteggio più alto è guidato da quattro caratteristiche positive del suo sistema fiscale. In primo luogo, ha un’aliquota fiscale del 20% sugli utili aziendali che viene applicata solo agli utili distribuiti. In secondo luogo, ha un’imposta fissa del 20% sul reddito individuale che non si applica al reddito da dividendi personali. In terzo luogo, la sua imposta sulla proprietà si applica solo al valore della terra, piuttosto che al valore della proprietà immobiliare o del capitale. Infine, ha un sistema fiscale territoriale che esenta il 100% dei profitti esteri guadagnati dalle società nazionali dalla tassazione interna, con poche restrizioni.
L’Italia come è messa?
LA CLASSIFICA
