di DAPHNE POSADAS
Ogni anno l’avocado è uno dei protagonisti indiscussi del Super Bowl e la 49ª edizione, nella sfida tra i Kansas City Chiefs e i Philadelphia Eagles, non ha fatto eccezione. Tuttavia, nel 2025 i consumatori statunitensi hanno pagato un prezzo più alto: un chilo è passato dai 2,41 dollari del 2024 ai 2,88 dollari di quest’anno.
Secondo ESPN, il Messico ha spedito negli Stati Uniti circa 110.000 tonnellate di avocado, sufficienti a riempire 30.000 scafi. Ma questa cifra rappresenta una riduzione di quasi il 20% rispetto alle spedizioni del 2024.
Perché le esportazioni sono diminuite? Sebbene si possa pensare che la guerra commerciale c’entri qualcosa, la ragione principale è l’insicurezza. Le ispezioni della FDA a Michoacán e in altre zone sono state sospese, impedendo l’esportazione di avocado da quelle regioni. Inoltre, la possibilità di nuove tariffe ha generato incertezza.
Nonostante sia il maggior produttore ed esportatore di avocado, il Messico non è l’unico attore in questa partita. Quest’anno le esportazioni di avocado Hass colombiani sono cresciute del 350%, raggiungendo le 6.500 tonnellate. E presto anche gli avocado del Guatemala raggiungeranno il mercato statunitense.
I mercati non sono statici: rispondono ai cambiamenti dell’ambiente, alle tensioni politiche e alle normative. Ma, alla fine, sono i consumatori a comandare. Nell’industria dell’avocado, come in tutte le altre industrie, la domanda e l’offerta operano in piena regola.
Comanda pure l’acqua, visto che sta merda (di “frutto? “) ne consuma a caterve. Quindi, se c’è crisi idrica, scordatevi prezzi abbordabili.
Alle Canarie, l’avocado che è un prodotto locale, oscilla tra i 5 e gli 8 euro al chilo.
C’è qualcosa che non quadra; conoscendo i miei polli, ci sarà di mezzo la onnipresente manina dello stato magari con qualche sussidio o prezzo imposto per “sostenere l’agricoltura locale”.
Sospetto fondato, visto che mi risulta che per le banane, altro prodotto locale, i produttori sono autorizzati a distruggerne un certa percentuale per sostenere il prezzo e prendono un sussidio per ogni chilo
Maledetto neoliberismo!