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Ioannidis: fino a 50 anni il Covid-19 ha una mortalità inferiore all’influenza stagionale

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di GUGLIELMO MENGORA

Il professor John Ioannidis, Stanford University, veniva definito “probabilmente uno dei più influenti scienziati in vita”, ha un h-index di 217 (Burioni è a 27…) ed è stato citato di più di 366mila volte (per dire, Fauci ha 233mila citazioni circa). Questo prima di decidere di toccare la materia che non si può più toccare e descrivere, qualche mese fa, che il Covid19 ha un indice di mortalità di poco superiore a quello dell’influenza stagionale, circa 0,15% contro lo 0,1% di quest’ultima.

Da allora si è messa in azione la troll factory che ha cercato di screditarlo in tutti i modi anche mettendo in giro la voce che sua madre fosse morta di Covid-19 e chiedendo alla Stanford – che si è anche “scusata” – di licenziarlo. Ma dato che Ioannidis non è un quaquaraqua qualsiasi, diciamo alla Burioni, se n’è altamente fregato ed è andato avanti nei suoi studi. La sua colpa era di essere andato contro i sacerdoti dei lockdown e dell’Apocalisse e contro il Ministero della Paura ma la Scienza è Scienza e le chiacchiere sono chiacchiere.

Di recente ha pubblicato un altro aggiornamento alla sua prima analisi, sviluppata prendendo 23 studi da 14 paesi e, per evitare la contaminazione dei dati con piccoli studi, ha preso in considerazione solo gli studi con 1000 o più partecipanti.

I risultati del suo studio sono ancora più interessanti: fino ai 50 anni il Covid-19 ha una mortalità INFERIORE ALL’INFLUENZA STAGIONALE ed in particolare:

  • 0,082% nel gruppo d’età 40-49
    0,031% nel gruppo d’età 30-39
    0,014% per il gruppo 20-29
    0,00027% per il gruppo 0-19

Ripeto, inferiore all’IFR dell’influenza stagionale che tipicamente è 0,1%. Il gruppo 50-59 è il primo che ha una mortalità superiore a 0,27% mentre quello 60-69 è a 0,59%.

Un’altra informazione interessante è quella relativa alla mortalità degli anziani (oltre 70 anni) in base alla loro condizione: l’IFR è 2,4% per quelli che non ospedalizzati (“community-dwelling”) ma passa a 5,5% per quelli che sono ospedalizzati, più del doppio, confermando che la malattia è stata devastante soprattutto tra i pazienti ospedalizzati, nel senso che erano GIA’ ospedalizzati prima di contrarre il covid19.

Questo mi fa tornare in mente uno studio che ho letto tempo fa ma di cui non ho più il link, quindi vi dovete fidare. In quello studio, già peer-reviewed, si affermava che gli ospedali erano responsabili di una gran parte dei decessi di pazienti Covid-19 non a causa di questa malattia ma a causa di infezioni contratte proprio negli ospedali (In Italia erano 49.000 nel 2017, record dei paesi UE, ndr). Secondo lo studio molti/troppi decessi negli ospedali erano avvenuti perché il sistema immunitario dei pazienti – aggredito e debilitato dal Covid-19 – non riusciva poi a difendersi da altri virus e batteri che il paziente contraeva proprio nell’ospedale e questo causava infine il decesso.

Questo studio sembra confermare quella teoria di cui nella prima metà del 2020 parlava anche Ilaria Capua, considerando la mortalità dei pazienti a Bergamo che allora era la più elevata al mondo. La Capua aveva proprio ipotizzato che ci fosse qualche problema negli ospedali (una ipotesi buttata lì un giorno era che ci potessero essere scorte di batteri o virus nei condizionatori non trattati correttamente ma era solo una delle ipotesi) che poteva aver portato Bergamo ad avere una mortalità che non si vedeva da nessuna altra parte al mondo. Probabilmente una cosa di cui si parla troppo poco.

Ad ogni modo anche questo studio conferma quello che si è sempre detto: fino a 50 anni il covid19 è solo una influenza e fino a 70 una influenza molto forte. Sono gli altri, i 70enni e oltre, che bisogna proteggere con attenzione ed in particolare quelli da 85 anni in su. (QUI LO STUDIO DEL PROFESSOR IOANNIDIS)

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2 COMMENTS

  1. Grazie infinite per questo articolo e allegati. Cosi’si fa vera ricerca scientifica.
    Con la dialettica, il dialogo, basati sui dati certi, reali, matematici.
    Perche’la vera scienza non e’un ‘opinione(politica).
    Nothing to declare, nient’ altro da dire.

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