di GUGLIELMO MENGORA
Un tuffo nel futuro volete farlo? Mentre l’Italia non aggiorna più da Luglio i dati pubblici relativi alle reazioni avverse al farmaco impropriamente chiamato “vaccino”, salvo poi comunicarli in camera caritatis all’EMA (chiaro segnale che #vatuttobene) in Israele dove hanno cercato di “vaccinare” anche le zucche la situazione è quella che vedete.
Il professor Yaakov Jerris, direttore del Tel Aviv Sourasky Medical Center (chiamato comunemente Ichilov), il più grande centro medico e ospedaliero di Tel Aviv ed il secondo del paese, ci spiega:
- “L’80% dei casi gravi di covid è relativo a persone completamente vaccinate – il vaccino non ha impatto sulla malattia grave”.
Notate che in Israele “vaccinato” significa persona che abbia ricevuto tre o quattro dosi. Nonostante questa furia inoculatoria, Israele ha superato il picco di decessi dello scorso inverno.