di REDAZIONE
La Banca Centrale Europea non dovrebbe seguire l’esempio della Federal Reserve con un programma di acquisto di titoli di stato (quantitative easing) per rilanciare la crescita nell’Eurozona perchè i problemi della regione sono diversi da quelli degli Stati Uniti ed affondano le proprie radici «nelle malattie croniche di Italia e Francia e del sistema bancario europeo». Lo afferma in un editoriale per il Financial Times il vice-presidente di BlackRock ed ex governatore della banca centrale svizzera, Philipp Hildebrand, sottolineando che mentre paesi come Spagna e Portogallo sono tornati alla crescita e anche la Grecia dà segnali di ripresa, «Italia e Francia sono messe talmente male che nessun piano di quantitative easing riuscirebbe a farle crescere». L’autore aggiunge che Roma e Parigi «devono riformare il mercato del lavoro, ridurre le tasse che pesano sulle imprese, snellire la burocrazia e continuare a risanare i conti pubblici» e «non parlarne solamente, perchè non serve». Inoltre, sottolinea Hildebrand, un piano di acquisto di titoli di stato da parte della Bce «permetterebbe ai paesi di finanziarsi a tassi ancora più bassi e dunque dare a quei governi riluttanti a fare le riforme una facile via d’uscita».