di GIAN LUIGI LOMBARDI CERRI
In Italia ogni cittadino viene spiato con tutti i mezzi possibili e, se appena, appena, si ritiene che possa costituire uno scoop viene messo alla berlina su tutti i mezzi di comunicazione disponibili. Questo alla faccia della privacy per la tutela della quale si è addirittura creato un ente diretto dall’ineffabile, angelico (ma non troppo) Stefano Rodotà (ta, ta, ta) la cui caratteristica fondamentale è il lauto stipendio e l’emissione di norme vessatorie su argomenti di assoluta inutilità.
Vi sarete senz’altro accorti che siete costretti a firmare carte infinite sulla privacy e sulla non appartenenza alla mafia. L’Italia è il paese dove si spia di più. Forse perché, senza spiate, non si riuscirebbe a beccare, attraverso tecniche serie di indagine, neanche una qualunque formica in un formicaio. Pensate che in USA il famigerato Al Capone è stato preso attraverso un controllo dell’evasione fiscale! In Italy, invece, altro che il tenen