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J.f. kennedy e silvio berlusconi, i due incompiuti a confronto

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di PONGO

E’ da sempre, almeno da decenni  tra gli argomenti più ricorrenti: articoli, inchieste, films, interviste e ancora di più. In particolare in questo ultimo mese è stato un continuo succedersi di materiale in questo senso e d’altra parte non se ne può fare a meno, essendo  pochi giorni fa  il 50esimo anniversario della tragedia di Dallas. Certe considerazioni e opinioni che ho letto    lasciano qualcosa che sta tra l’imbarazzo, la sorpresa e  il dubbio, nel senso che  J.F. Kennedy non è più considerato con  l’assoluta certezza che per decenni è stato, infatti da circa vent’anni si sono mosse anche pesanti critiche nei suoi confronti.  Evidentemente il tempo e certe valutazioni storiche   hanno  rimosso  la perfezione del 35° presidente degli Stati Uniti, rimane molto di quel che si è sempre pensato di lui ma non più a colpo sicuro.  A pensarci bene un altro leader politico e statista (boh?)  tuttora vivente sta attraversando periodi non proprio esaltanti. In fondo anche Silvio Berlusconi nel suo primo discorso agli Italiani parlò in un certo senso di una “nuova frontiera” , come  J.F. Kennedy.  Berlusconi infatti si poneva come figura al di fuori dalla politica tradizionale e vecchia, era l’uomo nuovo, capace, onesto, al quale raccomandarsi per il futuro dell’Italia, tutti  lanciati verso la frontiera della Seconda Repubblica dopo i disastri della Prima, compresa Tangentopoli di cui ancora puzzava il nostro Paese. Le due carriere politiche e  certi parallelismi tra la vita di J.F. Kennedy e quella di Silvio Berlusconi. Consideriamole:

– RICCHEZZA –  Entrambi  i politici con  vaste possibilità economiche. John  figlio di Joseph Patrick Kennedy, politico, imprenditore e diplomatico statunitense di origini irlandesi e della madre, Rose Fitzgerald anche lei con stesse origini, quindi sia padre che madre già attivisti politici da molto tempo nelle rispettive famiglie e pure molto  ricchi. Silvio invece non era particolarmente ricco  di famiglia, da giovane oltre che animatore-cantante sulle navi da crociera fu anche venditore porta a porta di scope elettriche. Nei primi anni sessanta divenne  immobiliarista e imprenditore  iniziando l’attività con un acquisto di 190 milioni di lire (ammazzete! Mica pochi per quei tempi e da dove arrivarono? Non c’è mai stata molta chiarezza). Per cui ricco Lui e ricco Kennedy, pronti per far politica!

–  LE  FAMIGLIE  ED  I  FRATELLI –  Il padre di J.F.K.  aveva già programmato da tempo la carriera politica e addirittura  la presidenza del figlio John. Fondamentale la presenza ed il sostegno di tutta la  famiglia soprattutto dei fratelli minori del futuro presidente,  anche organizzatori, in particolare Bob, della campagna elettorale vincente e più tardi ministro della giustizia del fratello J.F.K. La  famiglia  Berlusconi  non pensava minimamente che Silvio potesse entrare in politica. A  dire il vero non ci pensava neppure lui, almeno fino a pochi mesi prima di scendere in campo. E’ stato, diciamo, obbligato ad  inventarsi un partito essendo il protetto di Craxi  soprattutto quando quest’ultimo, al quale Silvio doveva qualcosa, è sparito dalla circolazione finendo ad Hammamet. Comunque anche il Cavaliere ha un fratello, Paolo, imprenditore ed editore non per vocazione ma per conseguenza di tale fratello.  Forse Paolo Berlusconi ha meno valore di Bob Kennedy, essendo stato indagato per falso in bilancio, truffa e corruzione. L’inchiesta si è risolta con patteggiamento e poi condanna definitiva e poi non è  l’unica  condanna per lui. Quest’anno come pena ha dovuto pagare milioni di euro ma in ogni caso niente reclusione, per indulto. Kennediamente parlando è giusto ricordare che anche il fratello minore del Presidente,  Ted, ebbe una brutta storia nel 1969 con l’incidente d’auto finita nel fiume in cui perse la vita la sua passeggera forse a causa dei soccorsi male organizzati per colpa del giovane Kennedy.

–  DONNE  –  Direi che John e Silvio siano assolutamente equivalenti riguardo le relazioni con le donne, qualche centinaio a testa, sia prima che durante i relativi matrimoni. Numerose ma più discrete quelle di J.F.K. di cui le principali furono con Pamela Turner, addetta stampa della moglie Jacqueline, con Angle Dickinson, bella attrice di Hollywood, e soprattutto con la più bella del mondo, M.M. Pare ebbe anche una storia con Marlene Detrich, più vecchia di lui di circa 15 anni, ma tutto fa Broadway.  Qualche centinaio anche per Silvio, sicuramente belle donne ma di tutte le età, minorenni comprese, anche nipoti di Mubarak. Sicuramente da  consumarsi pure sotto gli occhi di tutti ed anche in comitiva, da cui il famoso “bunga-bunga” ormai strafamoso  in ogni parte del mondo.

–  PASSI  FALSI  IN  POLITICA  – Han combinato discreti casini tutti e due. Tra le recenti accuse a J.F.K.  la  questione vietnamita: effettivamente il giovane Presidente finanziò le forze armate del Vietnam del Sud,  portò  laggiù inoltre 12.000 consiglieri militari statunitensi, inviando pure 300 elicotteri ed altro ancora. Riguardo un altro argomento di cui si prese i meriti, va ricordato che, riguardo forme di schiavitù nera, che di fatto c’erano ancora in certi Stati del Sud, il “liberatore” non fu  tanto John ma il suo successore L. Johnson.  E poi  la questione della Baia dei Porci con Cuba, sotto la sua gestione seppure programmata prima della sua presidenza e il quasi inizio della probabile Terza Guerra Mondiale con l’Urss di Kruscev.  Riguardo ciò, consideriamo che John Kennedy era in pieno periodo Guerra Fredda  e lui era un convintissimo anti-comunista.  Anche Silvio è un anti-Comunista e lo dice da sempre, lo dice ai giudici, lo dice per le sue condanne, lo dice telefonando alle trasmissioni su Rai 3, lo dice da 20 anni di qualunque cosa non gli vada bene.  Piuttosto, cosa terribile che ha fatto è stato il Contratto con gli Italiani in cui si impegnava a realizzare ingenti sgravi fiscali, dimezzamento della disoccupazione, avviamento di centinaia di opere pubbliche, aumento di tutte le pensioni minime ed altro, impegnadosi  a non ricandidarsi  nel caso in cui almeno quattro dei cinque punti firmati non fossero stati mantenuti. Ovviamente non ci ha azzeccato in quasi nulla dimostrandosi  pure  un bugiardo, ricandidandosi ad ogni elezione.

– CARISMA – Tra tutti i presidenti americani e non, tra statisti recenti e passati, assolutamente nessuno ha la presenza, il carisma ed il fascino di John F. Kennedy. Nello sguardo, nella passione, in quello che dice e che fa. Silvio Berlusconi, sebbene alcuni sciagurati lo voterebbe ancora nonostante abbia dimostrato la sua assoluta incapacità, in fatto di carisma lo ricordiamo mentre fa le corna divertendosi in una foto in Spagna ad un vertice Ue, mentre essendo al telefono si fa attendere da una Merkel spazientita o rimproverato da Elisabetta II per la voce alta e la confusione che faceva durante una  foto scattata  tra statisti con Regina a Londra e molto molto molto altro ancora…..

– ATTENTATI , MORTALI  E  NO –  Di J.F.K. sappiamo benissimo dell’attentato mortale a Dallas il 22 novembre 1963 seppure molto meno  si sa  su chi sia stato materialmente e in che modo sia realmente avvenuto nonostante le varie inchieste.  Anche Berlusconi ha avuto attentati, almeno due : con un treppiede di una macchina fotografica lanciatogli addosso a Roma  il 31 dicembre 2004 e soprattutto il 13 dicembre 2009 a Milano quando un tale gli scagliò un duomo-souvenir in faccia.  A diffenza di Kennedy però Berlusconi non è morto, forse perché a Dallas spararono 3 o 4 colpi ( figuratevi che ancora non si sa quanti esattamente !) mentre il duomo in faccia era uno solo.  Fossero state 3 o 4 duomate gli  sarebbe andata peggio. In compenso essendo Berlusconi più ricco dei Kennedy, 10 giorni dopo, grazie ai più costosi chirurghi plastici al mondo, Silvio era più bello (?) che mai!

– CONCLUSIONI – John F. Kennedy e Silvio Berlusconi, entrambi grandi statisti e presidenti ma sicuramente con mancanze ed imperfezioni. Potremmo dire ambedue incompiuti. Ma rimane, per entrambi, una forte giustificazione per i risultati non raggiunti :  J.F.K. fu Presidente  solo dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963. Cosa sarebbe accaduto se avesse concluso il suo mandato e  magari fosse stato rieletto? Per Berlusconi vale lo stesso discorso: è stato presidente del Consiglio italiano solo in 4 governi, nel ’94,  per due governi dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011. E’ stato il Premier in carica più a lungo nell’Italia repubblicana ed il Capo dei due governi più duraturi ad oggi.  Cerchiamo di essere onesti, anche se non ha fatto quasi niente per il nostro Paese… se rimanesse  per altri 20 anni chissà quante meraviglie per noi e per l’Italia!!!

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2 COMMENTS

  1. E in conclusione a questo “paragone assurdo”,che non tiene conto dell’età,differenza sostanziale kennedy era GIOVANE,dovremmo tenercelo altri 20 anni….ma trovatevi un altro padrone !!!!!!

  2. Joe Kennedy (“imprenditore”) – contrabbandiere di alcol durante gli anni del proibizionismo, avrebbe poi ottenuto l’esclusiva per la distribuzione di Gordon’s, Dewar’s, e Haig & Haig negli USA.

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