In quattro anni, a suon di followes e intemerate sui media, è riuscito ad imporre nell’agenda culturale politica le idee libertarie. Ora, l’economista Javier MIlei ha scelto di fare un passo ulteriore, cimentarsi con la politica.
Era nell’aria, ha ufficialmente annunciato, a fine settembre, che collaborerà con il collega José Luis Espert (già candidato presidente alle ultime elezioni argentine) e insieme lavoreranno affinché “tra 35 anni il Paese torni ad essere la prima potenza mondiale”. Rivolgendosi ad Espert, durante la diretta Instagram in cui ha annunciato la sua “discesa in campo”, Milei ha detto: “Mi occuperò di politica e militerò con te, perché dato che abbiamo chiesto a tutti di andarsene e nessuno è andato via, ora li prenderemo a calci nel culo per cacciarli e per ricostruire un’Argentina prospera. Recupereremo i valori di Alberdi, che hanno reso grande questo paese ad inizio del XX secolo”.
L’annuncio di Javier Milei – che sarà ospite in diretta a Bologna, il prossimo 17 marzo, durante l’evento organizzato dal Movimento Libertario, in cui sarà presente anche Giacomo Zucco (VEDI QUI I DETTAGLI DELL’EVENTO) – ha suscitato scalpore, è diventato rapidamente virale sui social network, sta facendo tendenza in Argentina, ma ha anche fatto storcere il naso a qualche libertario, come ad esempio l’altro economista libertario Diego Giacomini, amico fraterno e coautore di alcuni libri.
In un tweet della scorsa settimana ha affermato: “Sono contento che Javier Milei abbia distrutto Bullrich in un dibattito, ma deploro stia con quel gran immorale di Espert. Non era ancora il momento di entrare in politica”.
Da par suo, invece, il Partido Libertario argentino ha accolto la sua decisione con un messaggio su Twitter. “Oltre alla sua instancabile battaglia culturale, ha deciso di unirsi alla lotta politica. VIVA LA LIBERTAD CARAJO!”.
Mi raccomando, non cominciamo a fare i “perfettini”: il meglio è nemico del bene!
Sapere di non essere soli nelle battaglie ideologiche e politiche è sempre una buona cosa… anche se i contesti e le peculiarità dei luoghi e delle situazioni purtroppo hanno la prevalenza e finiscono per prevalere…almeno fino a che un evento imprevisto o straordinario intervenga a frantumare gli assetti del potere… Magari prevalesse il buon senso… e la giustizia!
Sarà interessante vedere che programma sposerà. Se sarà solo neoliberismo o qualcosa di più profondo. Nessuna riforma liberal-libertaria, sinora, ha mai funzionato nei paesi centralisti e autoritari, che sono ridotti a colonie periferiche della globalizzazione. Vedremo.