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Katanga libero, nel congo della kyenge aria di secessione

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katangadi MARIETTO CERNEAZ

L’Indipendenstismo è un po’ come la libertà, non è mai sopito, prima o poi tende a fare capolino, anche nel paese della Kyenge. Il prossimo mese di luglio è prevista una dichiarazione ufficiale di indipendenza per il Katanga, cruciale regione congolese dalla quale sessanta anni fa si irradiò la storia che ha fatto della attuale Repubblica Democratica del Congo il paese che è oggi.

Nella provincia del Katanga, dicono le cronache, la milizia Bakata ha annunciato quanto sopra senza mezzi termini. Un esponente del gruppo armato ha dichiarato che «la secessione sarà senza ulteriore spargimento di sangue, né di ‘fratelli congolesi né di stranieri». Il che lascia sperare in bene. Come riportato dalla stampa internazionale “a promuovere l’indipendenza della regione è la più forte milizia armata locale, quella Mayi Mayi Bakata-Katanga. Si tratta di una milizia nata come gruppo armato di auto difesa dei villaggi e della regione da interessi e azioni militari di attori esterni. Di fatto una milizia come ce ne sono tante in tutta la fascia orientale del Congo che, spesso, degenerano e vengono usate da interessi esterni.

Questa porzione di Congo, mezzo milione di chilometri quadrati, da sempre scatena appetiti per le sue ricchezze minerarie che fanno gola ovunque. Cinquant’anni fa il Katanga per una breve stagione fu uno Stato indipendente, sebbene senza riconoscimento ufficiale, quando il controverso uomo politico Moise Tshombe (complice nell’assassinio di Lumumba) né sancì il distacco dal resto della Repubblica democratica del Congo. Ma quell’epoca non fece conoscere un Congo realmente sovrano ed indipendente. E oggi, il Katanga ha deciso di rialzare la propria bandiera.

 

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