I politici usano adottare spesso due pesi e due misure, a seconda della loro convenienza. Prendiamo il caso del Kosovo e quello catalano. Sia il Kosovo che la Catalunya vengono considerati dal governo serbo e da quello spagnolo territori propri. Nel primo caso, però, la coalizione euro-americana bombardò i serbi e facilitò la dichiarazione d’indipendenza del Kosovo. Nel secondo caso, invece, l’Ue tace e considera le rivendicazioni spagnole legittime, senza considerare che la Catalunya indipendente farebbe – perchè lo ha chiesto lei – comunque parte dell’Unione europea.
Ecco cosa accade, quindi, nella realtà. La Serbia non entrerà nell’Unione europea fino a quando non scioglierà definitivamente il nodo del Kosovo.
Questo il messaggio trasmesso a Belgrado dal nuovo commissario Ue per l’allargamento Johannes Hahn, come riferito dal presidente serbo Tomislav Nikolic, che ha incontrato Hahn di recente a Belgrado. “Hahn mi ha detto letteralmente: noi non vi vogliamo senza che prima abbiate risolto i vostri problemi. E poiche’ la gran parte dei Paesi Ue ha riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, mi ha detto chiaramente che l’Europa non ci accoglierà se non avremo prima risolto il problema del Kosovo”, ha detto Nikolic alla tv pubblica Rts. Il presidente ha comunque ribadito che la Serbia non riconoscerà mai l’indipendenza del Kosovo.
In pratica, l’UE da un lato parteggia per i nazionalisti spagnoli e dall’altro per gli indipendentisti kosovari. Come la mettiamo?
Grande articolo! Ha proprio messo il dito nella piaga!