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La batosta di Podemos e gli annunci di Pablo Iglesias

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di MATTEO CORSINI

Sul Corriere della Sera del 4 maggio c’era un’intervista a Pablo Iglesias, fondatore del sinistrorso partito spagnolo Podemos. Riporto alcune pillole tratte dalle risposte di Iglesias alle domande dell’intervistatore.

  • “Non siamo più solo una voce critica, ma anche una forza di gestione e governo. Pensiamo a un’alternativa economica per il futuro. Già oggi, noi “rossi” dentro la stanza dei bottoni, abbiamo evitato che mezzo milione di imprese spagnole affogassero durante la pandemia e che 3,5 milioni di lavoratori perdessero il lavoro. Abbiamo costruito uno scudo contro gli sfratti ed evitato il taglio di luce e gas ai morosi. Abbiamo regolamentato lo smart working garantendo orari e la disconnessione digitale. Stiamo ricucendo le tensioni territoriali (l’indipendentismo di Barcellona, ndr ) dando voce a settori imprenditoriali periferici, tradizionalmente esclusi dal palco del Real Madrid allo stadio Bernabeu dove si incontravano politica ed economia nazionale. Progettiamo una Spagna che non sia solo mattone e spiaggia, ma anche innovazione. Noi siamo questo e lo saremo per i prossimi 20, 25 anni”.

Una vera e propria visione a lungo termine, per quanto non condivisibile, direi.

  • “In politica vince chi ha potere, non chi ha ragione. Non siamo riusciti a cambiare la struttura che decide chi parla e chi pensa, ma siamo arrivati più in là di chiunque. È dalla guerra civile spagnola che una forza con le nostre idee non era al governo. La mia presenza a Madrid migliorerà il nostro piazzamento. E già questo è importante. Dopo la pandemia inizierà un nuovo ciclo politico. Noi avremo molto da dire”.

Come dire: arrivo io e i voti cresceranno. Invece Podemos a Madrid ha preso una vera e propria batosta, rispetto alle sue aspettative e il 5 maggio Igleasias ha annunciato il suo ritiro dalla politica attiva:

  • “Lascio tutti i miei incarichi… Quando uno non è utile deve sapersi ritirare”.

Come cambiano le cose in un paio di giorni. Adesso resta da capire quanto durerà l’abbandono dalla politica attiva.  In Italia si ricorda quanto durò tale ritiro da parte di Matteo Renzi…

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