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La caratteristica del covidiota è l’amore per lo “Stato-Grande Fratello”

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di NOVELLO PAPAFAVA

Non a caso quel geniaccio di Orwell insisteva sull’amore per il grande fratello. Può sembrare una romanzata paradossale, invece è proprio l’amore ciò che il potere vuole. Come un maniaco che ha preso in ostaggio la compagna del liceo che non si accorgeva di lui e la sottopone a varie sevizie finché non la sottomette anche interiormente, così fa l’apparato con i suoi sudditi.

Il branco di tirannetti risentiti vuole sì privarti di ogni tua proprietà, vuole il tuo corpo, la tua libertà ecc. ma queste cose materiali non gli bastano finché non ottiene una sorta di adorazione. “1984” insegna che la sindrome di Stoccolma non è uno strano fenomeno psicologico, ma è lo scopo di tutto quel sadismo.

Lo stato vuole essere l’ultimo tuo pensiero quando vai a letto e il primo quando ti alzi. Ti bombarda di “informazioni” sulle sue ultime politiche, sui suoi problemi e le ultime scemenze che ha emanato e che tu devi considerare l’apice dei raggiungimenti scientifici.
Come ogni persecutore, non si accontenta che gli si obbedisca controvoglia e senza stima, ma non si dà pace finché non rinunci a tutti i tuoi amori veri che invidia e che rivaleggiano con lui.

Per questo la sua insistenza sulla scienza. Proprio per mascherare il suo movente con una finzione di razionalità, perché non si veda la questione sentimentale religiosa che è alla base di tutto.

Ho osservato ad esempio quel signor Burioni a cui del virus chiaramente non è mai importato nulla (prima diceva che non c’era rischio poi che è pericolosissimo), quel che vuole è imporre il suo volere, che tutti siano rapiti dal suo temibile primo piano ed essere considerato autorevolissimo. Magari nella vita non riscuoteva tanta simpatia, e ora vuole essere considerato un gigante per le sue straordinarie competenze. Ma guai a svelare che la medicina non c’entra nulla ed è tutta una questione affettiva.

Per tenerlo a bada e smorzare la sua carica autoritaria bisognerebbe dirgli su twitter e fb, invece di criticarlo, “Roberto sei bellissimo e intelligentissimo e ti amiamo così come sei (anche senza le prescrizioni mediche)”.

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