di DER EINZIGE
Il WEF, Pfizer e la truffa green (vedi qui) non sono solo prerogativa dell’occidente, ma sono ben radicati anche in Cina.
1) IL PIANO CHINA HEALTHY 2030
Pfizer ha recentemente stretto un accordo con la Cina (vedi qui), che coopererà con il China Health National Research Center. Albert Bourla ha dichiarato che la società è allineata con il programma cinese “Healthy China 2030 (vedi qui)”.
Il piano, promosso anche dall’OMS (vedi qui), prevede di riformare il sistema sanitario cinese e colloca come prioritaria la salute, che dovrà essere messa al centro dell’intero apparato politico del paese. Particolare importanza verrà data alla prevenzione.
La sanità sarà tenuta a seguire le indicazioni del governo, che in nome della sicurezza della collettività potrà imporre a piacimento restrizioni. Verrà posta un’attenzione particolare a coloro che vivono nelle aree più lontane della Cina affinché abbiano accesso ai servizi sanitari pubblici di base. Pfizer intende concentrarsi proprio sulla salute della popolazione residente in campagna, sottolineando che 600 dei suoi dipendenti sono già presenti nelle zone rurali della nazione e istruiscono attivamente il personale sanitario ad utilizzare le loro “innovazioni” in campo oncologico, antinfettivo e immunitario. Chi vive nelle zone rurali della Cina è più a riparo (vedi qui) dai programmi di tecnosorveglianza e controllo della popolazione che colpiscono le città, e sono diventati il nuovo bersaglio del totalitarismo sanitario.
2) AGENDA 2030 ANCHE IN CINA
Dal 2016 la Cina lavora attivamente assieme all’ONU (vedi qui) per implementare i 17 obbiettivi di sviluppo sostenibile che costituiscono l’agenda 2030. Con il programma nazionale “green is gold (vedi qui)”, che mira a ridurre le emissioni di gas serra e la dipendenza dai combustibili fossili, la Cina contribuisce a propagandare il fanatismo verde (vedi qui).
Il cambiamento climatico non va messo in discussione: l’app cinese Tik Tok ha annunciato che tutti i video degli utenti “contenenti disinformazione” (vedi qui) sulla crisi climatica verranno rimossi, ed introdurrà una funzione di ricerca che reindirizzerà coloro che cercano informazioni sul clima verso “fonti autorevoli” ottenute in collaborazione con le nazioni unite.
Per raggiungere gli obiettivi della agenda il governo si avvale di iniziative sociali provenienti da aziende e dal pubblico che vengono promosse su scala nazionale. Alipay, la piattaforma di pagamenti online del gruppo Alibaba, nel 2016 ha lanciato Ant Forest (vedi qui), un progetto che premiava gli utenti con “punti energia verde” ogni qualvolta che riducevano le proprie emissioni carbonio, andando a lavoro in bicicletta o con i mezzi pubblici, non utilizzando carta e comprando prodotti “sostenibili”. In 3 anni il progetto ha coinvolto più 500 milioni di persone e rendendo il green una vera e propria moda nella nazione.
3) IL WEF SI RIUNIRÀ A TIANJIN IN CINA
Secondo Klaus Schwab la Cina dovrebbe essere presa come riferimento da molti stati (vedi qui) e preme affinché sempre più aziende occidentali adottino i punteggi ESG (vedi qui). Quest’ultimi si ispirano al sistema di credito sociale cinese e sono necessari per il capitalismo degli stakeholder (vedi qui), ideato da Schwab, dove i profitti si sacrificano per diffondere l’ideologia collettivista (vedi qui).
Dopo 3 anni il WEF tornerà in Cina con il 14° “annual meeting of the new champions (vedi qui)”. Il raduno si terrà il 27 giugno a Tianjin e chiamerà a raccolta 1500 membri delle elites con l’obiettivo di incentivare la transizione verde. La collaborazione tra Cina e WEF (vedi qui) è di lunga data, poiché lo stesso evento si è tenuto ogni anno nella nazione dal 2007 al 2019.
CONCLUSIONI
Il WEF ha una portata mondiale, e sembra che la Cina abbia sempre avuto un ruolo direttivo e sia un modello ideologico, e non è una vittima come vogliono alcuni.
In questi articoli del WEF fin dal 2015 si sostiene che il multipolarismo è la base per la quarta rivoluzione industriale (vedi qui), per cui il suo obiettivo è sia l’occidente che la Russia, in quanto esponenti del “vecchio” ordine mondiale.