di PIETRO AGRIESTI
Viviamo in quella che si chiama "infodemia", una tale moltitudine di informazioni e notizie e di fonti e di opinioni, che è diventato molto oneroso seguirle e sapersi orientare. Per questo proprio mentre tutti possono pubblicare, aprirsi il blog, scrivere sui social, lanciare newsletter, parlare di tutto e condividere di tutto, i media avrebbero ancora un gran lavoro da fare: per mediare le informazioni e le notizie, sintetizzarle, ordinarle, collegarle, dare possibili chiavi di lettura, renderle accessibili, separare il falso dal vero e il certo dall'incerto, chiarire l'orientamento dei diversi media e giornalisti, ecc. perché chi vuole informarsi e non può dedicare dieci ore al giorno a farlo e a verificare le informazioni (che comunque difficilmente basterebbero, nemmeno per una persona preparata e capace di usare i migliori strumenti tecnici) deve avere la possibilità di trovare il lavoro già fatto (la famosa divisione del lavoro).
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