di LUIGI CORTINOVIS
Una donna ubriaca della Carinzia pare abbia tossito “intenzionalmente” in direzione di due poliziotti durante un atto ufficiale. Dopo aver lavorato in un’area di quarantena Covid, il suo gesto è stato interpretato come un attacco pericoloso. In particolare: mettere in pericolo persone per malattie trasmissibili. L’accusa è stata perseguita anche se i test hanno stabilito al di là di ogni dubbio che la donna non fosse infetta da SARS-CoV-2 e non era malata. L’ufficio del pubblico ministero ha quindi deliberatamente perseguito un’accusa contro una persona completamente sana. La signora è stata accusata senza vergogna di essere una criminale che mette in pericolo vite.
Cosa è accaduto? La corte suprema ha sentenziato che se qualcuno non è affetto da una malattia, il reato (pericolo alle persone da malattie trasmissibili) non esiste.
Dall’inizio della presunta pandemia di coronavirus, le autorità austriache hanno torturato le persone su richiesta dei politici: persone sane vengono dichiarate malate, potenziali minacce e propagatori di malattie. Tutto questo senza alcuna prova, solo per suscitare paura e panico e dividere la popolazione. La Corte Suprema ora ha posto fine a questo: una persona sana non deve essere accusata di poter o di voler infettare qualcuno con una malattia.