di PAOLO L. BERNARDINI
Non è stato ancora tradotto in italiano il bellissimo, breve volume “The Perfect Dictatorship” del politologo norvegese Stein Ringen, emerito di Oxford, classe 1945, uno dei maggiori studiosi viventi della democrazia. Uscito nel 2016 non casualmente per i tipi della Hong Kong University Press, il volume offre un lacerante, disarmante, puntuale quadro della dittatura cinese. Ora, lungi da colui che scrive identificare, come fa Ringen, con la democrazia il regime più perfetto. Con Hoppe, al contrario, tendo a vederla come un “Dio che ha fallito”. Ciò detto, dal momento che in Italia e in Europa vi sono coloro che esaltano il modello cinese, sarebbe salutare la lettura di un libro che analizza la dittatura cinese sul modello del rapporto bi-univoco, soffocante, tra stato e partito: lo stato controlla la società, e il partito controlla lo stato.
Modelli ben noti all’Occidente, da Mussolini a Hitler a Franco, e non del tutto tramontati nel mondo. C