Gli italiani, alla luce dei danni procurati dalla politica degli ultimi quattro governi, oggi sono finiti in una depressione che adesso rischia di sfociare in rassegnazione. L’intera posizione finanziaria del Paese non è più gestibile, anzi, difendibile. Non saranno nemmeno gestibili e difendibili i politici e i partiti che verranno da qui in avanti, il loro tempo è già scaduto da un pezzo, e le ricette che avevano e che hanno tuttora, ovvero i decreti che poi diventano leggi, non sono altro che sgorbi amministrativi che ingigantiscono il problema invece di risolverlo.
Il Paese Italia è collassato, non ci sono numeri che tengono, sono tutti in negativo, e continueranno ad esserlo se non si vorrà guardare in faccia alla realtà, ovvero all’idea che una decisione definitiva, coraggiosa, e risoluta, è l’unica vera via rimasta. Tutti i provvedimenti legislativi degli ultimi 10 anni, fin qui adottati da tutti i governi che si sono succeduti, ivi compresi quelli del governo del “fenomeno fiorentino”, non hanno prodotto nulla di importante che possano far pensare oggi ad una Italia che riparta in fretta. Il motivo ? facile, non erano, e non lo sono nemmeno oggi, provvedimenti tesi a smantellare il vecchio sistema Italia, erano e lo sono ancora, ordini imposti e dettati dai poteri di Bruxelles, che vestiti da politici, si accasano nelle influenze del mondo finanziario globale. Ai tali ordini, fatta salva la Grecia, nessuno ha mai osato contestare nulla, né fare la voce grossa, anzi, si è continuato a rispondere con supina accettazione e in un religioso silenzio, perché il grado di considerazione socio economico internazionale dell’Italia ormai è prossimo allo zero.
Non saremo mai in grado di ripagare il debito, diceva il premier Tsipras fino a qualche giorno fa, e mentre i potenti della finanza cospiravano ai danni della Grecia, la Troika incassava il denaro fresco, ovvero quello reale, quello prodotto dai cittadini per onorare il prestito. I guru finanziari della Troika facevano spallucce sull’uscita della Grecia dall’euro, oggi sono li che fanno di tutto perché non succeda. Quindi, gli ellenici, che sono poco più di 11mln di abitanti, hanno dimostrato quanto sia debole la Ue, ovvero quanto sia incapace su tutto, ma anche, quanto sia ferma sulle sue condizioni di austerity perchè funzionali a impoverire gli stati. In sostanza, il “tallone di Achille” della Ue, non è altro che lo strumento di pressione che si era data per costringere gli stati a parteciparvi; l’austerity, senza la stessa, la Ue oggi non avrebbe più nessuna funzione.
Quindi, guardando alle decisioni prese dal Consiglio d’Europa, che come sappiamo è composto da tutti i leader dei singoli stati, scopriamo che è proprio da lì che partono gli ordini di cui sopra. Ma è necessario ricordare che il primo ordine prodotto, è stata la brillante idea di azzerare le sovranità monetarie. Ora sono li in attesa di azzerare anche le carte costituzionali, e il tutto per migliorare la qualità di uno stato che non ci sarà mai ; l’Europa. Ma mentre il processo di azzeramento continua, gli stati stanno sempre peggio perché è l’unico modo per tenerli sotto ricatto. Così il tempo passa e in ogni Paese il motto “ce lo chiede l’Europa” , che non è certo una legge, è già diventato un ordine tassativo al quale non ci si può più sottrarre.
In sostanza, la Grecia ci ha fatto vedere cosa sia in realtà l’Europa: un cartello complesso di interessi finanziari che riesce a dominare la politica, e che oggi è sempre più debole perché diviso dagli affari che possono realizzare dai singoli stati. Quindi, detto ciò, non ci lasceremo mica morire solo perché ce lo chiede l’Europa, ovvero quella entità astratta già fallita a causa dei suoi stessi affari ? La maggioranza dei popoli europei è contro la Ue, per cui le minoranze politiche borderline, si attivino collegialmente per il colpettino di grazia, altrimenti saremo tutti nuovi schiavi moderni.
Non la vedo bene per la grecia.
Ma spero che tsipras abbia il coraggio di revocare l’affidamento della sovranità greca all’unione europea.
E che abbia il coraggio di trattare con russia e cina le condizioni economiche e finanziarie per un possibile futuro fuori da quella prigione a pane ed acqua che è necessariamente la germania-europa socialdemocratico-cattolica.
Nulla vieta che la grecia esca dall’europa mantenendo temporaneamente l’euro come valuta, in vista dell’introduzione di una nuova valuta che potrebbe esser collegata se non direttamente essere rublo o yuan cinese.
Ma tsipras ha in mente cose simili, oppure rimane attaccato alla mammella europea ?
Sig. Bortolo buona sera.
In linea del principio cardine, vergato qui sopra, sono d’accordo. Quello che scrive corrisponde al vero, come sono altrettanto veri molti degli esempi che lei ha ben descritto.Tuttavia, la sua stanchezza nel leggere che è tutta colpa degli altri, e in questo caso sono certo che intendesse la Ue, è citata dopo la premessa iniziale : laddove lei scrive che la Ue è una enorme porcheria antidemocratica di stampo socialista. Subito dopo però, sostiene che ha le sue colpe, avendo lei stessa permesso di sforare i deficit di bilancio.
L’accusa di essere troppo blanda, di accontentarsi di qualche rapporto invece di pretendere e imporre di ottenere l’austerità licenziando milioni di statali inutili e improduttivi, di smantellare tutto il sistema di aziende partecipate, e di privatizzare tutto. Sono certo che a Lei è sfuggito un particolare importante: la prima settimana di settembre del 2011 la Ue aveva inviato una lettera di richieste contenente esattamente le cose che Lei stesso ha scritto qui, lettera inviata all’allora premier Berlusconi, disattesa con conseguente dimissioni del Cavaliere. Arrivò poi Monti, che di quella lettera non riuscì ad applicare nulla se non la riforma pensionistica bocciata dopo tre anni dalla Corte Costituzionale.
Le conseguenze relative furono il cambio del premier che fu sostituito da Letta. Un anno di apatia totale, quello del nuovo premier Letta che prese subito le distanze dalla famosa lettera, e non applicò un bel nulla di tutte le richieste sopra citate. Le conseguenze portarono alla nomina il premier Renzi,di cui la Ue si fidava con riserva, e la famosa lettera con le conseguenti richieste, ancora circola indisturbata tra i cassetti dei ministeri. Anche Renzi, dopo la martellata subita propio oggi dalla Ue che perentoriamente gli chiedeva di applicare le riforme, conferma di aver buttato un anno alle ortiche facendo leva sulle balle, e il risultato è stato quello di vedere la Ue che gli dice di ricordarsi delle riforme. Le ricordo tuttavia che con il trattato di Lisbona, quello ultimo, le sovranità cedute sono parecchie, e ciò che ancora manca alla Ue è la ratifica degli stati al scavalcamento delle rispettive Costituzioni.
Ora, alla luce della sua analisi, sulla quale concordo in linea di principio, Lei vorrebbe vedere risolte tutte le richieste che ha scritto qui sopra, e che condivido in toto non fosse perchè qui al MiglioVerde lo avrò scritto non so quante volte. Mi creda, l’Italia era fallita ancora nel 1992, ma da allora ad oggi, nella Ue si sono inventati di far adottare una moneta unica, prima ancora di costituire lo stato europeo.Un fallimento totale italiano nel 1992, e analoga situazione oggi grazie anche all’Euro. Quindi, comprendo la sua amarezza, ma si ricordi che l’operazione Europa è servita principalmente per indebolire gli stati e costringerli all’Europa politica, operazione che non faranno mai data la maggioranza ormai evidente degli anti europei. Quindi, oggi non riterrei l’Europa una istituzione capace di realizzare il suo progertto originale, figuriamoci se si tratta di costituire una Ue politica contra ad personam.
Con cordialità
La “debolezza” dell’€uropa, e il suo destino a sfasciarsi è nelle persone che, i cosiddetti “Poteri Forti”, hanno scelto per compiere i loro misfatti contro i popoli europei.
Monti, Letta e, l’ultimo, Renzi, sono persone che non sono state votate da popolo, ma imposte da chi ritiene di poter dirigere l’America, l’Europa, il Mondo, a proprio marcio piacere per soddisfare i propri interessi personali sacrificando a questi quelli dei popoli.
Ciascuno dei sunnominati non ha esperienza pratica di come si diriga personalmente un’azienda.
L’ultimo, addirittura, è un bancarottiere fraudolento.
Pessimi curricula, ma per qualcuno questo aspetto costituisce una garanzia.
Siamo in mano di gente senza scrupoli che si serve dei peggiori individui di una nazione per disarticolarla: civilmente, etnicamente, economicamente, culturalmente.
Gente, che, per queste proprie caratteristiche, viene ritenuta affidabile.
Il solo merito che si possa loro ascrivere è la ricattabilità.
Questi individui, “o la mentalità che li regge” sono transitati attraverso le dittature degli ultimi 100 anni indenni dimostrando una “versatilità”, una capacità di adattamento al “nuovo” che ha attirato l’attenzione di questi pescecani.
Ce li impongono, e se ne servono contro i nostri stessi interessi!
Il problema è riusciremo a liberarcene prima che sia troppo tardi?
Premesso che l’unione europea è una enorme porcheria antidemocratica di stampo socialista, vorrei sapere quando si smetterà di incolpare gli altri, l’esterno, il nemico. L’unione europea chiede un po’ di rigore nei conti degli stati. Ah che orrore! Europa di merda! Ci riduce alla fame! Invece lasciare che gli stati abbiano deficit di bilancio a volte anche a due cifre, quello invece no, quello è un toccasana! Spese folli e sprechi, molti più di oggi, questa è la via per la felicità. E poi, se i nostri figli, o nipoti, lo prenderanno in quel posto perché ci siamo mangiati tutti i loro futuri risparmi, pazienza. Tanto, come diceva il sommo idiota di Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti. Una colpa grave dell’unione europea, invece, è quella di essere troppo blanda. Si accontenta di qualche rapporto tra grandezze economiche, invece di pretendere e imporre di ottenere l’austerità licenziando milioni di statali inutili e improduttivi, di smantellare tutto il sisteme delle aziende partecipate, fonte di sprechi immensi, di privatizzare tutto, reali privatizzazioni, non all’italiana. E con la marea di risorse risparmiate, l’unione europea dovrebbe imporre un drastico taglio delle tasse, unica e vera “politica della crescita”, di cui tutti si impastano la bocca. Dovrebbe altresì imporre a tutti gli stati di sviluppare istituzioni genuinamente federali, visto che nel mondo sono le più sane e hanno dimostrato di funzionare bene. Ma l’unione europea queste cose non le fa. perché non ne è in grado. Non ne ha la sovranità, che invece è quasi del tutto in capo agli stati. E non il contrario.
Son stufo di sentire e leggere che stiamo male per colpa di qualcun’altro. Nessuno ci ha mai imposto di mantenere sotto il controllo statale l’economia; di avere tasse esorbitanti; di creare migliaia di aziente partecipate dove si trovano una marea di comode e lautamente remunerate poltrone su cui appoggiare le delicate terga di politici e amici degli amici; di creare uno stato di poizia fiscale che ci fa vivere sotto una cappa di terrore; di assumere nell’apparato statale per clientelismo e voto di scambio milioni e milioni di persone, che poi, anche per causa di forza maggiore, si trasformano in fannulloni; di foraggiare a suon di miliardi aziende decotte in perenne deficit; di mantenere un carrozzone come la rai, che andrebbe chiusa ieri; di avere centinaia di migliaia di leggi, che rendono insopportabile il sistema giudiziario; di avere una costituzione antidemocratica; di vivere in un regime partitocratico totalitario. E mille altri esempi ci sarebbero ancora.
Basta salvinate, per piacere.