di CHRIS WILTON
Lo scontro è di quelli epici, forse senza precedenti. Banche contro Stati, motivo del contedere, l'oro. Sembra quasi una saga piratesca, invece è forse l'avvio di un redde rationem che potrebbe una volta per tutti sancire un vincitore tra oro fisico e oro di carta. Qualcosa che potrebbe cambiare il volto di una parte sostanziale del mercato, con le banche disperate nel tentativo di far crollare il prezzo - +25% di posizioni ribassiste al Comex, la Borsa dove si trattano i futues sui metalli, nelle ultime tre settimane - per acquistare oro dagli Etf e onorare i loro contratti di carta e gli Stati che invece ammassano lingotti non tanto e non solo per diversificare le riserve ma per i timori sulla tenuta stessa di istituzioni - l'Ue - e monete, dollaro ed euro. Russia, Grecia, Turchia, Kazakistan e Azerbaijan in aprile hanno aumentato le loro riserve auree per il settimo mese di fila, con Mosca divenuta ormai il settimo Paese al mondo per detenzione di metallo fisic