di LUIGI PANDOLFI
La faccia di Salvini di fronte alle telecamere, dopo il vertice della Lega Lombarda per discutere del terremoto che sta scuotendo il Pirellone era tutto un programma. Faccia dura, come le sue parole: "Noi con la 'ndrangheta non c'entriamo un cazzo e quindi non vogliamo avere niente a che fare con gente che prende voti da quelle parti. La Regione Lombardia non arriverà purtroppo a fine mandato".
In fondo Salvini è fatto così, sempre molto diretto, efficace, pervasivo, nelle sue dichiarazioni. Ma quelle parole contenevano un inganno, perché non facevano da premessa ad una dichiarazione esplicita, attesa, di disimpegno della Lega dalla maggioranza che sostiene Formigoni, una strada obbligata dopo l’arresto dell’assessore Zambetti. Dietro la durezza di quelle parole, insomma, si nascondeva una strategia a dir poco dorotea, tutta finalizzata alla salvaguardia delle cadreghe, per usare un termine lombardo che sta per sedia.
“Ci aspettiamo quanto meno l
Comments are closed.