di RICHARD M. EBELING
Il grande sociologo tedesco Max Weber (1864-1920) offrì uno strumento di comprensione dell’evoluzione dei regimi socialisti nel XX secolo, dal radicalismo rivoluzionario a un sistema fossilizzato di potere, privilegio e saccheggio, gestito da egoisti occupanti di cariche socialiste sovietiche.
Max Weber, nel suo monumentale trattato pubblicato postumo, “Economia e società” (1925), definì il leader carismatico come qualcuno che si distingue dalla massa ordinaria degli uomini per un elemento della sua personalità che si ritiene contenga poteri e qualità eccezionali. Ha una missione perché è stato dotato di una particolare scintilla intellettuale che gli permette di vedere ciò che gli altri uomini non vedono, di comprendere ciò che la massa dei suoi compagni non capisce.
Ma la sua autorità, spiega Weber, non deriva dal fatto che altri riconoscano i suoi poteri, di per sé. Il suo senso di autorità e di destino viene da dentro di lui, sapendo