Di fronte all’evidenza, anche i giornali di regime sono costretti ad ammettere lo stato dell’arte. Tempi titola un articolo in questo modo: “Un bancomat chiamato Lombardia”. In pratica – sulla base di uno studio della Cgia di Mestre – sono giunti alle seguenti conclusioni: “Dopo la Lombardia, la seconda regione più ‘spremuta’ (chissà perché lo mette fra virgolette poi, nda) dallo Stato è il Veneto. Però siamo già 6 punti percentuali sopra la Lombardia, cioè al 74 per cento delle entrate trattenute, spese sul proprio territorio”. Eh sì, perchè la Lombardia “è la regione italiana che in percentuale trattiene il minore gettito (entrate). Solo il 68 per cento. Viceversa, in tutte le altre regioni succede il contrario”.
Piemonte, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Liguria, a cui lo Stato concede di trattenere e spendere, nell’ordine, andiamo per difetto, l’83 per cento delle entrate, l’84, l’87, il 90, fino a picchi del 92 (Lazio) e 95 per cento (Liguria), sembrano regioni quasi più “speciali” del Trentino Alto Adige (96 per cento). Di sicuro, più “speciali” delle amministrazioni pubbliche trentine e sudtirolesi sono l’Abruzzo (105 per cento), la Basilicata (106), la Campania (107), il Molise (109) e la Puglia (109). la Sardegna trattiene e spende in regione non il 70 e neanche il 100 per cento delle entrate. Bensì, il 100 più un rabbocco di un altro 26 per cento prelevato in solidarietà dalla cassa comune dei contribuenti italiani”. Ancora: “Non è affatto la Sicilia la regione più “speciale” d’Italia (120 per cento), ma è la Calabria. Regione a “statuto speciale” per eccellenza, visto che incassa e trattiene e spende quasi il 128 per cento, tra entrate e rabbocchi statali”. In sintesi: la Lombardia subisce da parte dello Stato centrale i maggiori tagli e i maggiori prelievi di risorse. Oltre 50 miliardi di euro di residuo fiscale, per capirci.
Non siamo di fronte a dati così innovativi, sono almeno 20 anni che si sa ( e ci sono studi, articoli e dati a confermarlo) che il padano deve pagare e tacere. E sono 20 anni che i padani han mandato a governare altri “padani”, che nulla hanno fatto per invertire la tendenza. nel mentre, il lombardo continua ad essere una brava e diligente pecorella che il pastore di Roma tosa senza nemmeno sentirla belare più di tanto.
Due anni fa, il leghista Roberto Maroni è stato eletto in Regione Lombardia con la promessa che avrebbe trattenuto il 75% delle tasse sul territorio. Nemmeno quel 7% di differenza è riuscito ad ottenere. Al prossimo giro se qualcuno racconterà che se verrà eletto gli asini voleranno, i lombardi non ci penseranno due volte a votarlo.
Piove sul bagnato… Tra di noi.. Nel senso che questa notizia non sarà mai di dominio pubblico. Pubblico che, tra l’altro, essendo per una volta di più popolo bue, non ci crederebbe e/o non ne capirebbe le imlplicazioni.
Purtroppo temo lombardi stiano ancora troppo bene…
Aggiungo un’altro carico.
Se poi vediamo l’evasione fiscale in % (e non in valore assoluto che è un’emerita baggianata che anche un matto capisce in quanto non rapportata con la popolazione e che inoltre varia in base alla pressione fiscale) scopriamo che la Lombardia ha una percentuale di evasione inferiore a quella europea dopo il Regno Unito e metà di quella se non il 30% di quella delle regioni della penisola italica della Magna Grecia come ben dettagliato nella tabella al link:
http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/evasione-fiscale-stima-del-livello-di-ogni-regione-italiana-e-degli-stati-europei.html.