di PAOLO L. BERNARDINI Sui cancelli di Auschwitz campeggiava la scritta “Il lavoro rende liberi”. In un luogo di sterminio di massa di civili inermi, naturalmente il richiamo stesso alla libertà ha qualcosa di osceno, di sinistro, di diabolico, di infinitamente violento. Di paradossale. Non meno del resto del riferimento al “lavoro”. Degradato come era…