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La signorina gambacorta, troppo bassa per entrare nella finanza

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FINANZAdi POLENTONE

La signorina Concetta Gambacorta (non è uno scherzo) di Fiumefreddo di Sicilia (CT) è stata esclusa dal concorso per l’ammissione alla Scuola per marescialli della Guardia di Finanza perché la sua altezza è inferiore al metro e 61 previsto dal Regolamento.  Ha fatto ricorso sostenendo di essere alta ben 161 centimetri e due millimetri.

E le va già bene perché per fare il Carabiniere occorrono 165 centimetri di altezza. È stata invece penalizzata dalla fine della monarchia. Il limite un tempo previsto dal Regolamento del Regio Esercito era stato abbassato a 154 centimetri all’inizio del Novecento perché era l’altezza di Sua Maestà (poco Altezza Reale) Vittorio Emanuele III, che era il Comandante supremo delle Forze Armate e non poteva essere  “riformato” per “gambacortismo”. Lui si faceva confezionare a Londra stivali con tacchi di 12 centimetri: non si sa se siano ammessi dal Regolamento della Guardia di Finanza…

I limiti di altezza sono cambiati nel dopoguerra ma qualcuno sta pensando di abolirli per evitare odiose discriminazioni nei confronti di nani e ballerine: se un re tappo comandava gli eserciti vittoriosi (si fa per dire), perché un hobbit non può guidare Mare Nostrum?

A proposito dei suoi baldi soldati, Ferdinando II delle Due Sicilie diceva: «Vestiteli di rosso o di blu, scapperanno sempre». Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla signorina Gambacorta augurandole di diventare presto maresciallo, tanto «Alti o bassi, i finanzieri chiederanno sempre lo scontrino fiscale».

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