domenica, Novembre 24, 2024
5.1 C
Milano

Fondatori: Gilberto Oneto, Leonardo Facco, Gianluca Marchi

La svizzera ha calato le braghe di fronte al fisco italiano

Da leggere

di REDAZIONE

Il Fisco italiano chiederà alle autorità svizzera le informazioni sui capitali detenuti nel paese elvetico da parte dei cosiddetti “contribuenti recalcitranti“, ovvero considerati a rischio evasione, che non hanno aderito alla voluntary disclosure: lo prevede l’accordo Italia Svizzera in vigore dal 2 marzo scorso, che rende operativo lo scambio di informazioni a fini fiscali in base a richieste di gruppo, che quindi riguardano un ampio numero di contribuenti. Nel dettaglio, si possono richiedere informazioni su operazioni realizzate a partire dal 23 febbraio 2015, e fino al 31 dicembre 2016.

In pratica, in base all’accordo, il fisco italiano può chiedere alle autorità elvetiche le seguenti informazioni sui contribuenti recalcitranti: generalità personali, numero di conti correnti in Svizzera, saldo dalle due date sopra indicate. Le richieste di gruppo riguarderanno gruppi di contribuenti identificabili in base a determinati schemi di comportamento, senza necessità di elencazione nominativa nella richiesta. Operative anche le richieste di gruppo sui conti chiusi e quelli “sostanzialmente chiusi” di pertinenza di clienti italiani.

Il Ministero dell’Economia, intanto, fa sapere che la riapertura dei termini della Voluntary bis (fino al 31 luglio 2017) rappresenta un’opportunità per i contribuenti che intendono regolarizzare la propria posizione relativa alle attività detenute all’estero in violazione di norme fiscali.

Correlati

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli recenti