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La “terza repubblica” sembra la prima e la seconda

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di MATTEO CORSINI

Godendosi la grande vittoria alle elezioni del 4 marzo, Luigi Di Maio ha affermato, tra le altre cose: “Oggi inizia la Terza Repubblica e sarà una Repubblica dei cittadini italiani. Questo è un risultato post-ideologico, che va al di là degli schemi di destra e sinistra: riguarda i grandi temi irrisolti della nazione. Insomma: temi, non ideologie”.

Saranno anche “temi”, ma la sensazione, guardando le regioni dove il M5S ha prevalso più nettamente, è che l’appeal della promessa di prendere uno stipendio facendo il solo sforzo di (fingere di) cercare un lavoro sia stata determinante. Non è la prima volta che la domanda di assistenzialismo, ovviamente a carico dei pagatori netti di tasse, risulta essere determinante per il successo di una forza politica.

Questo mi pare essere il tema dei temi, e certamente non ha a che fare con le ideologie. E’ il trionfo della definizione di Stato data da Frederic Bastiat: “La grande illusione attraverso la quale tutti cercano di vivere alle spalle degli altri”.

Sarà pure la Terza Repubblica, ma, pur cambiando in parte gli interpreti, la dipendenza da tasse altrui resta il filo conduttore per decretare il successo. Tutti i partiti, chi più chi meno, avevano promesso di spendere e spandere. Probabilmente ha contato il fatto che gli altri al governo c’erano già stati e questi signori no.

Non vedo altre differenze significative rispetto a passato (strafalcioni ed errori nell’uso dell’italiano inclusi).

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6 COMMENTS

  1. Trovare i soldi per riequilibrare il sistema Paese é stato più volte descritto dal sottoscritto e richiede una completa rivoluzione del sistema Politico Economico Italiano il quale ha fatto acqua dappoi la costituzione della Repubblica sino a condurci ad un debito Pubblico spaventoso molto più sostanzioso delle cifre dichiarate ufficialmente. Il punto critico é incernierato sulle spese della Politica e dalla presenza di persone nel Governo del Paese con l’abilità della parola, provenienti da scuole di Filosofia Politica e non da realtà scientifiche matematiche fondate su programmi di sviluppo sul Cost Improvement. Dopo i danni creati dalla Globalizzazione che ha dimostrato le nostre deficienze in materia concorrenziale dovute ai costi produttivi a causa del sistema Tasse su Tasse, si aggiungono i costi sproporzionati della Politica che hanno appiattito l’interesse degli Imprenditori a continuare ad operare in Italia. Ci sono tantissimi progetti innovativi per lo sviluppo e la ripresa ma sarebbe un suicidio pensare di rimanere in Italia.
    Anthony Ceresa Italia International Association.

  2. Caterina è vero vanno tagliate le prebende dei politici, perché sono un simbolo ma non è la battaglia fondamentale per trovare molti ma molti soldi per ricostruire un rapporto equilibrato di fiducia tra Individuo/Libertà Indiviuale è Stato, bisogna togliere il grasso vero, sburocratizzando la Nazione, privatizzando l’80/90% del sistema pensionistico, risparmiando un monte di soldi, creare una sana competizione tra sanità e scuola pubblica e privata attraverso il buono scuola e buono sanità, tagliare tutte le spese improduttive iniziando da quelle sugli appalti, risparmiando almeno su tutte le spese improduttive almeno 20 miliardi di euro e tagliando il 60% del tax&expenditure e finalmente fare la tassa piatta al 15 o al 20% per far pagare meno tutti in modo che tutti pagano e naturalmente la tassa piatta ha anche una sua progressività e non è vero che non ha una sua progressività e che non agevola le fasce più deboli della popolazione. Alessandro anche io sono per una Repubblica Federale.

  3. E’ sbagliato definire le ultime elezioni come inizio della terza Repubblica. Da quando é nata la Repubblica che molti definiscono Repubblica delle Banane, abbiamo avuto 17 Legislature in settanta anni e settanta Governi capitanati da vari Partiti che a calcoli aritmetici risulta un Governo all’anno. Attualmente siamo nella 70esima Repubblica dove le Banane sono state sostituite dai fichi d’india, quelli con tante spine..

  4. Dovrebbe ora dire dove trova I soldi per mantenere le promesse… dimezzamento costi della politica, eliminatione delle scandalose prebende da lasciare perfino agli eredi, dimezzamento burocrazie, suppression reale e non virtuale degli Enti inutili, tetto stipendio dei vertici e consigli di amministrazione di Enti statali, ferrovie servizi e banche comprese, tetto cumulo di pensioni, iinsomma… I soldi ci sono ma vanno presi dove e’ scandaloso che abbondino perche’ finora derivano tutti dalle tasche della gente, direttamente o indirettamente… anche quando va a comprarsi il pane…
    Comunque, per noi Veneti che da tre anni abbiamo votato per l’indipendenza, sarebbe ora che l’attuassimo pienamente… disposti pure a lasciare sul tavolo la mancia…

  5. Che io sappia non c’è mai stata una “seconda repubblica”. Ci sono paesi, come la Francia (che ha coniato il termine) o la Svizzera in cui i cambiamenti corrispondevano come minimo ad una nuova Costituzione. La cosiddetta seconda repubblica, con stessa Costituzione, stessi politici, stessi partiti ma solo con nomi diversi è stata e non poteva essere che la continuazione in peggio di quella precedente. C’è stato un tentativo di cambiare la Costituzione, facendola scrivere a soggetti come Verdini e la Boschi, tentativo per fortuna abortito.
    Ci sarà (finalmente) una seconda Repubblica quando i politici che hanno rubato e fatto danni finiranno finalmente in galera o a cercarsi un lavoro, quando ci sarà una Costituzione federalista (o meglio confederalista), con rispetto di tutte le lingue locali. Ma tanto rimarrebbe sempre lo Stato artificiale denominato Italia, senza che esistano italiani o cultura italiana, è accanimento terapeutico, gli Stati artificiali come la Jugoslavia e la Cecoslovacchia sono finiti da un pezzo senza rimpianti, manca ancora l’italietta.

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