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La tirannia cinese: giusto che a hong kong votino solo i comunisti

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di REDAZIONE

Taiwan è una parte “inalienabile” del territorio cinese e i due lati dello Stretto “saranno riunificati”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nella conferenza stampa a margine dei lavori della sessione annuale plenaria del Congresso nazionale del popolo, l’organo legislativo del Parlamento cinese. “Auspichiamo che gli Stati Uniti capiscano l’alta sensibilità della questione”, ha proseguito il ministro degli Esteri, auspicando che l’attuale amministrazione Usa prenda le distanze dalla precedente, guidata da Donald Trump, “e non giochi con il fuoco”.

La Cina quindi definisce “costituzionale” e “legittima” la modifica del sistema elettorale di Hong Kong per permettere che solo i patrioti la governino, ha aggiunto Wang Yi. “Hong Kong è parte della Repubblica popolare cinese”, ha aggiunto, e “dobbiamo essere risoluti nel promuovere il modello un Paese, due sistemi”, con cui Pechino si rapporta a Hong Kong e che molti ritengono ormai deteriorato dopo l’imposizione di Pechino di una legge sulla sicurezza nazionale nella città, che ha represso i movimenti pro-democrazia.

La Cina sostiene il dialogo per “raffreddare la situazione in Myanamr il prima possibile”, dopo il colpo di Stato militare del primo febbraio scorso e le successive proteste, ha proseguito il ministro. “La priorità immediata”, ha scandito il ministro, “è evitare ulteriore spargimento di sangue e conflitto e raffreddare la situazione il prima possibile”. La Cina, ha aggiunto, rimane legata al principio di non interferenza nelle questioni interne di altri Paesi, e “sulla base del rispetto della sovranità del Myanmar, la Cina è pronta a impegnarsi nella comunicazione con le varie parti”. (AGI)

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