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L’agenzia delle entrate “partner” dei cittadini. ma ci faccia il piacere

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toto-mindi MATTEO CORSINI

“Sul fisco dovremo passare da un’Agenzia delle Entrate nemico dei cittadini a un’agenzia partner dei cittadini. Non si fa dalla mattina alla sera ma abbiamo iniziato, è un percorso che durerà mesi, anni. L’Italia non si cambia con schiocco delle dita come Fonzie, ma con un lavoro sistematico”. Tra le tante cose dette da un Renzi più torrenziale del solito alla conferenza stampa di fine anno, c’è anche questa. Non che sia una novità, né per Renzi, né per chi governa in generale.

Purtroppo, però, l’idea di avere un’agenzia che si occupa di fisco per conto dello Stato che sia “partner” dei cittadini è del tutto priva di senso e perfino controproducente per chi governa. Se finora l’Agenzia delle entrate è stata percepita come un nemico dai cosiddetti contribuenti non è solo per via dell’atteggiamento di chi vi lavora, di chi la dirige, e degli indirizzi politici ricevuti da chi governa pro tempore. Con questo non intendo dire che le persone e il loro modo di agire non possano fare la differenza, bensì che l’Agenzia delle entrate, per la sua stessa funzione, non può essere partner dei cittadini. Potrà essere meno arrogante e vessatoria, ma non potrà mai cambiare la natura sostanzialmente violenta della tassazione.

Suppongo che sia il sogno di ogni governante avere cittadini contenti di pagare le tasse, ma si tratta di un sogno irrealizzabile. Per carità, ci sono certamente individui che arrivano a sostenere che le tasse siano una cosa bella, ma si tratta per lo più di persone il cui reddito deriva in tutto o in parte dal gettito fiscale. In pratica si tratta di consumatori netti di tasse.  I pagatori netti di tasse, invece, possono essere distinti in due macro categorie:

1) coloro che vorrebbero pagare meno tasse (preferibilmente zero), ma che non sono contrari di per sé alla tassazione. L’importante è che colpisca altri, e ben venga un aumento delle tasse a carico di altri se ciò serve a ridurre il conto a proprio carico. E’ evidente che costoro, se potessero, andrebbero a ingrossare le fila dei consumatori netti di tasse.

2) Coloro che vorrebbero pagare meno tasse (preferibilmente zero) perché considerano le tasse illegittime in quanto violazione della proprietà privata esercitata con la minaccia dell’uso della forza da parte dello Stato. Questa è l’unica posizione coerente con il principio di non aggressione che è alla base del libertarismo e che consente di trattare tutte le persone allo stesso modo, cosa ben diversa dal tentare di renderle (quasi) uguali. Idea che, al contrario, ispira molte se non tutte le manovre fiscali.

Il problema per Renzi (e per chi governa in generale) è che un sistema basato sulla tassazione è destinato a implodere se i consumatori netti di tasse diventano strutturalmente la maggioranza dei cittadini (in Italia siamo sulla “buona” strada). Per questo l’idea che l’Agenzia delle entrate sia “partner” dei cittadini può essere perfino controproducente per chi governa. Ciò a prescindere che al governo ci sia Fonzie o Renzie.

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