di PIETRO AGRIESTI
Nel giorno della memoria Mattarella avrebbe potuto ricordare anche questo: una delle cose che accomuna i terribili regimi totalitari del Novecento, responsabili di decine di milioni di morti, è il tentativo anticapitalista di sostituire al mercato una economia pianificata, una delle cose da non dimenticare è che l’economia pianificata è stata una follia, un disastro, una strage, una mostruosità, che ha causato un numero pazzesco di morti, e la falsificazione della storia e della memoria che riduce il fascismo e il nazismo a un misto di razzismo, omofobia, xenofobia, etc… e di conseguenza l’essere antifascisti a un atteggiamento progressista su questi temi, è pericolosa, perché riapre la porta a quegli orrori, gli orrori del comunismo, del maoismo, del fascismo, del nazismo.
Infatti l’economia pianificata e il socialismo – ricordiamo sempre che i nazisti erano nazionali e socialisti, e al di là del nome avevano effettivamente molto in comune coi socialisti – stanno vivendo un revival, mentre noi, evidentemente rincoglioniti dall’antifascismo delle Michele Murgia, dei pipponi dei presidenti della Repubblica come Mattarella, dei caffè di Gramellini, dei monologhi di Benigni sulla costituzione, delle polemiche su Dante di destra o meno e del cambiamo nome ai cioccolatini Moretti, non ci rendiamo conto che questa è la ricetta che ci viene proposta ancora una volta, sempre più spesso, come soluzione per una miriade di questioni, prima fra tutti la lotta ai cambiamenti climatici.