di PIERGIORGIO MOLINARI
Mi sembra che si stia facendo troppo chiasso intorno all’arresto in Francia di Pavel Durov, il fondatore di Telegram, accusato di complicità in traffico di droga, pedofilia e terrorismo (nientemeno) perché non avrebbe fatto alcuno sforzo per limitare l’uso del messenger Telegram da parte dei gruppi criminali internazionali.
In realtà, e la cosa viene ammessa ufficiosamente, la colpa di Durov è di aver pubblicamente rifiutato di fare da delatore per le agenzie di intellligence e di non aver accettato di censurare i contenuti che non piacciono ai governi e a chi li controlla.
Ovviamente, chiunque non sia un cretino o un comunista (e ho ripetuto la stessa cosa due volte) capisce che questo è un nuovo passo verso la distruzione sistematica delle libertà fondamentali e verso la società del controllo. Sta calando una cappa di piombo totalitaria sul nostro mondo?
Sì, è ovvio: a cosa è servita la prova generale del Covid, altrimenti? Però, dicevo, la stanno facendo un po’ troppo lunga.
Dopotutto, cosa se ne fa della “libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione” (art. 15 Costituzione italiana) o della “libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere” (art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani) gente che ha creduto che una mascherina la proteggesse da un virus, che ha accettato e anzi gioiosamente partecipato all’infamia del green pass, e che è arrivata a far inoculare i propri figli minori con un siero sperimentale in una sorta di sacrificio alla Abramo e Isacco pur di conformarsi al potere e dimostrare la propria ubbidienza, e che con furia di Menadi invasate aggrediva chiunque la avvertisse dei rischi – quelli del siero e della deriva concentrazionaria?
Cosa potrà mai avere da dire gente così, che meriti di essere protetta dalla censura e dal controllo totalitario?
di CARLO SANNA
Nel frattempo che Chris Pavlovsky, proprietario della piattaforma video Rumble, scappa a gambe levate dall’Europa, denunciando le intromissioni dei governi nella sua attività, l’arresto di Durov, patron di Telegram, il congelamento dei fondi degli oligarchi e la querelle Musk, che si dice prossimo all’arresto, dimostrano plasticamente che gli ultra miliardari non rappresentano alcun pericolo per l’umanità sino a quando collaborano con le burocrazie mondiali alla sottomissione della classe produttrice.
Nel momento in cui i miliardari offrono servizi alternativi allo stato e col loro potere sviluppano tecniche e sistemi che consentono agli individui di bypassare le dogane statali e vivere liberi al di fuori di confini, controlli, tasse, burocrazia e censura…il miliardario diventa un serio problema.
C’è un tacito accordo fra miliardari e stato, oramai dovrebbe essere chiaro ai più: “Solo voi ricchi dovete essere liberi di sottrarvi allo stato, alle tasse ed al mantenimento di milioni di parassiti al potere, alla massa di produttori non può essere concesso, devono restare sottomessi”. Che poi è la stessa convenzione che esisteva fra il sovrano assoluto ed il “secondo stato”, ossia i nobili che erano esentati dai tributi, come la Chiesa.
Se nemmeno le persone che hanno ricchezze pari al PIL di un paese sono in grado di ritagliare spazi di libertà comune… bisognerebbe finalmente comprendere chi sia il nemico dell’individuo.
PER LA CRONACA, ECCO I 12 CAPI D’ACCUSA CONTRO DUROV
La Francia ha reso pubblici i 12 capi d’accusa contro il fondatore e CEO di Telegram, Pavel Durov.
- 1. Complicità in transazioni illegali da parte di gruppi criminali organizzati
2. Rifiuto di fornire alle autorità informazioni o documenti necessari per le indagini penali
3. Complicità – Diffusione di materiale pornografico con minori
4. Complicità – Rendere possibile la condivisione di materiale pornografico con minori da parte di gruppi organizzati
5. Complicità – Acquisizione, trasporto, detenzione e vendita di sostanze stupefacenti
6. Complicità – Fornire strumenti per attacchi informatici
7. Complicità – Frode organizzata
8. Associazione di delinquenti con l’intento di commettere un reato punibile con 5 anni di reclusione
9. Riciclaggio di denaro
10. Fornitura di servizi di crittografia volti a garantire la riservatezza senza dichiarazione certificata
11. Fornitura di uno strumento di crittografia che non garantisce esclusivamente l’autenticazione o il monitoraggio dell’integrità senza una dichiarazione preventiva
12. Importazione di uno strumento di crittografia che garantisca l’autenticazione o il monitoraggio dell’integrità senza previa dichiarazione.
Il caso è stato aperto l’8 luglio e il fondatore di Telegram rimarrà in custodia fino al 28 agosto.