di ALESSANDRO VITALE
Lo statalismo esercita un’attrazione con ogni evidenza fatale. Ne sono testimonianza le fallite promesse nel campo dell’assistenza sociale, medica, pensionistica, dell’istruzione e della difesa, le continue e crescenti minacce alla prosperità economica, allo sviluppo di opportunità e potenzialità, l’aumento del tasso di arbitraria coercizione amministrativa e fiscale, l’autodistruzione della “sovranità della legge” (divenuta ipertrofia legislativa), l’attacco sistematico alla libertà individuale, della quale molti si sono ingenuamente illusi che proprio lo Stato fosse il “naturale” paladino.
I miasmi provocati dalla macroscopica decadenza statale avvelenano ormai la vita di milioni di persone. La sua imponente espansione, dalla metà dell’Ottocento a oggi, ha favorito gli aspetti più antisociali della natura umana e scatenato proprio quella “guerra di tutti contro tutti” che la sua ideologia più diffusa e accettata riteneva ar