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Le disuguaglianze economiche non sono un problema

Da leggere

di GIOVANNI BIRINDELLI

«Oxfam: Nel mondo è allarme sulle disuguaglianze: ‘La ricchezza concentrata nell’1% della popolazione’».

Un paio di considerazioni preliminari, per completare il quadro:

– Da quell’1%, in un paese come gli USA per esempio, viene circa la metà del bottino proveniente dalla sola imposta sul reddito.

– Da quel ‘top 1%’ viene prelevato coercitivamente più di quanto venga prelevato dal ‘bottom 95%’ della popolazione.

Questi tuttavia sono dettagli. Alcuni degli aspetti fondamentali della questione sono:

1. In quanto forma di estorsione, l’imposizione fiscale, anche se legale (come lo era la schiavitù) è in sé illegittima. La moralità e la coerenza intellettuale di una persona (e in subordine la sua capacità di comprendere la scienza economica) si misurano a partire dal suo atteggiamento nei confronti dell’imposizione fiscale. Chi ha come obiettivo quello di una ‘minore pressione fiscale’ non ha capito la struttura del problema e quindi ne è parte. Nel lungo periodo la pressione fiscale aumenterà ed egli avrà contribuito a questo risultato.

2. Le disuguaglianze di posizione economica sono un problema morale o economico al pari di quanto lo sono le differenze di gusti e priorità individuali: in altre parole, non sono un problema;

3. La “riduzione” delle disuguaglianze di posizione economica per via coercitiva (politica) implica la violazione dell’uguaglianza davanti alla Legge intesa come principio di non aggressione: quindi la violazione della libertà;

4. Un comune furto crea un danno economico puntuale, non sistemico. Il comune ladro non ritiene di rubare per il “bene pubblico”, ma per il suo stesso bene. Per giustificare il suo furto, egli non ha il potere di fare una ‘legge’ che permetta a sé stesso di rubare legalmente. Nessuna organizzazione criminale potrà mai rubare tanto quanto lo stato riesce a fare mediante l’imposizione fiscale. Lo stato moderno, in sintesi, è molto più dannoso e illegittimo della più potente fra tutte le organizzazioni criminali.

A causa dell’idea astratta di legge sottostante (il positivismo giuridico: la ‘legge’ intesa come strumento di potere coercitivo arbitrario), la mentalità di coloro che vedono le disuguaglianze come un problema da correggere politicamente (cioè per via coercitiva) è puramente totalitaria. La struttura di fondo di quella mentalità non differisce in nulla rispetto a quella di chi faceva parte delle peggiori dittature del XX secolo.

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4 COMMENTS

  1. Sarà mai io sono convinto che la cosa migliore stia nel mezzo. L’equalitarismo porta a effetti nefasti, come ha dimostrato la Germania Est, rimasta arretrata di 40 anni rispetto a quella Ovest ma un eccessiva disparità porta ad altri problemi. La Russia Zarista aveva l1% della popolazione che deteneva il 90% della ricchezza, quindi non c’erano strade, fabbriche di automobili, ecc. la domanda di certi beni era così scarsa che non conveniva l’industrializzazione (ma importarli) e sicuramente non conveniva la catena di montaggio, quindi i beni erano costosi. La maggior parte della popolazione era analfabeta. i soldati russi nella prima guerra mondiale bruciavano i pali del telegrafo per scaldarsi (non sapevano a cosa servivano) o sparavano ai propri aerei ritenendoli creazioni del demonio. Se il liberalismo è ben applicato allora non esistono troppe disparità ed esiste una classe media estesa e florida, se questo non accade vuol dire che esistono dei colli di bottiglia (accesso al credito, accesso all’università, tassazione, ecc) tali da portare a queste disparità. Quindi l’esistenza delle disparità accentuate non è mai un buon segnale dello stato di salute dell”economia, il modello è sempre la Svizzera, ci sono i milionari ma esiste anche l’imposta sulla sostanza che sia accompagna però ad una tassazione lieve.

  2. il ragionamento non fa una grinza… resta perciò l’obbligo dello Stato di aiutare il povero a migliorare la sua situazione…
    oggi che c’è lo Stato! perché un tempo invece c’era la chiesa e le sue organizzazioni caritatevoli… e le donazioni rispondevano ad un obbligo morale dei singoli, o servivano per acquisire prestigio…

  3. il problema .va visto attraverso la imposizione effettiva. la imposizione effettiva grava su alcuni soggetti, più che su altri. i possessori della ricchezza che fanno parte dell’ uno per cento della popolazione, pagano meno in proporzione dell’altro 99%

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