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Da gianfranco miglio a gilberto oneto, le idee che non moriranno mai

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migliodi FRANCO DI BRACCIO*

E’ da parecchio che non vado ai funerali. Non riconosco la assenza fisica perché so benissimo che la temporanea presenza su questa terra, prima o poi evapora, sì evapora e ha un senso se lascia qualcosa, un segno, un pensiero, una immagine, una traccia qualsiasi per testimoniarne il passaggio. Non posso immaginare che tutto finisca in una fotografia a fianco di un mazzo di fiori, sarebbe svilire il senso della vita e riconoscerne l’inutilità.

Molti anni fa parlando con un grande Professore mi confrontai su questo argomento, mi disse che “dopo non c’è nulla”. Rispettoso della Sua opinione provai a rispondergli dicendogli che non è importante ciò che viene “dopo” ma ciò che si trasmette a chi è obbligato a vivere dopo di noi, tentando di trasmettere l’esperienza vissuta per migliorarne la condizione. Mi guardò con il suo sguardo pungente e mi disse: “E’ inutile tentare di far capire a chi non vuole capire, che può vivere meglio”!.

Era Gianfranco Miglio ed era il 1994. Si era appena consumato il tradimento della Lega e gli avevano preferito l’inutile Speroni al Ministero delle Riforme Istituzionali. Trascorsi venti anni e visti i risultati di scellerate politiche schiaviste, non si sente più parlare di federalismo, di macroregioni, di cambiamento di sistema; si è appiattito tutto, si sfrutta chi lavora e produce per mantenere una classe politica strapiena di parassiti e ONETOdisonesti pronti a tutto pur di continuare a vivere sulle spalle di chi si spacca la schiena dalla mattina alla sera per sopravvivere.

Ora, se ne è andato Gilberto Oneto, con il quale non ho avuto un rapporto intenso come quello col Professore, ma ho avuto l’onore di condividere con lui  qualche  incontro e conferenza. Quello che ci lascia è l’impegno testardo e determinato di continuare a testimoniare che si può vivere diversamente in un sistema molto più giusto e razionale, ove vengono premiati  capacità e merito ma soprattutto garantita la vera libertà di decidere il proprio futuro liberandosi democraticamente da ladri, papponi e parassiti.

Le idee non muoiono mai, trascorrono gli anni, passa il tempo, quando si spegne una candela se ne accende sempre una nuova e fino a quando si avrà  forza quella candela sarà viva indipendentemente da tutto e da tutti.

*Presidente Associazione Culturale Federalista

GIANFRANCO MIGLIO

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