di PIETRO AGRIESTI
Tra le cose che ci contesta l’Europa in merito alla libertà di informazione c’è la possibile riduzione del canone e del finanziamento pubblico alla Rai. Inoltre mentre insiste sul non diminuire il finanziamento pubblico, insiste anche sul pericolo ingerenze della politica e sulla necessità di garantire l’indipendenza. Senza rendersi conto delle contraddizioni.
Come può dirsi libera una informazione che le persone sono obbligate a finziare coercitivamente? Come posso essere indipendente dalla politica, se dipendo dai finanziamenti che mi dà la politica? Cosa ha a che fare con la libertà, compresa la libertà d’informazione e la libertà della discussione pubblica, il fatto che lo Stato ci obblighi a finanziare dei suoi canali radio televisivi?
L’indipendenza passa anche per l’indipendenza economica. Se voglio indipendenza, devo rendermi anche economicamente indipendente. Che senso ha chiedere maggiore indipendenza e allo stesso tempo maggiori finanziamenti pubblici? L’indipendenza dell’informazione passa per la privatizzazione del servizio pubblico, la liberalizzazione del mercato, l’azzeramento delle leggi per il controllo politico dell’informazione e della discussione pubblica.
Che senso ha poi che sia l’Europa del DSA a criticare l’Italia per la scorsa libertà d’informazione? L’Europa del DSA è all’avanguardia nel promuovere il controllo politico della discussione pubblica.
Il DSA e le altre norme approvate dall’Europa garantiscono alla commissione europea di poter esercitare un potere d’ingerenza completamente arbitrario su ogni realtà online: e-commerce, social network, app di messaggistica, motori di ricerca, servizi di pagamento, hosting, app stores, etc… e tra le altre cose viene usato per dettare ai social le scelte in fatto di moderazione online e chiedere loro di dare o togliere visibilità a determinate fonti, opinioni, notizie, etc…