di MATTEO CORSINI
Intervenendo a un convegno su "Etica e Fisco", il direttore dell'agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, richiamando la Costituzione, ha detto che "l’imposizione è un mezzo per realizzare i diritti sociali". Il che è anche banale, ma dovrebbe portare a interrogarsi sui cosiddetti diritti sociali. Che, in buona sostanza, sono diritti stabiliti per via legislativa. Siccome sempre per via legislativa sono stabilite le forme di tassazione, non è difficile realizzare la popolarità del principio della imposizione fiscale progressiva.
Dalla combinazione sorge la possibilità di far proliferare i diritti, che assicurano voti, usando il randello fiscale su una minoranza. E infatti tutto l'apparato della spesa cosiddetta sociale in Italia è finanziato dalle tasse di meno di un pagatore di tasse su dieci.
Si dice sia così per via dell'evasione fiscale (lo fa anche Ruffini, ovviamente), che se tutti pagassero ci sarebbe un calo delle aliquote, quindi tutti