di LEONARDO FACCO
Trovo stucchevole, anche se sincero, l’amore per il partito Lega Nord di Gianfrancesco Ruggeri, che su questo giornale scrive appassionati articoli su come cercare di riportare in vita il Carroccio. Di Ruggeri, di cui rispetto le idee, condivido appieno la necessità di secedere dall’Italia subito; viceversa considero velleitario il suo appello a “far occupare la Lega dagli indipendentisti” (Occupy le poltrone ha funzionato meglio), per un motivo solo: di indipendentisti in Lega non ce ne sono. E’ zeppo di chiacchieroni, ciarlatani e profittatori, ma di genuini secessionisti (salvo un manipolo di militanti per bene che conta come il due di picche quando la briscola è cuori) neanche l’ombra. Tenterò di motivare il mio pensiero in maniera didascalica:
1- Il periodo secessionista dei “lumbard” è datato – come correttamente ha notato anche Ruggeri – metà anni Novanta. Certo, covava sin dal decennio precedente, ma si materializzò ufficialment
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