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Leghismo: l’ultimo rifugio dei centralisti

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di LEONARDO FACCO

A chi come il sottoscritto fa parte della categoria degli apoti (quelli che non se le bevono tutte), non risulta difficile comprendere che vent’anni di Lega Nord sono serviti essenzialmente a poche cose:

1- A stabilizzare e rinforzare l’unità d’Italia;

2- A immettere nel circuito parlamentare, e politico in generale, una sequela di minus habens con fazzolettino verde (il Trota è il meno peggio) al cui confronto Scilipoti appare un genio da  Nobel;

3- A moltiplicare il numero di parassiti (leggasi clientele) che vivono coi soldi dei contribuenti;

4- A distruggere, culturalmente parlando, ogni sana idea indipendentista e genuinamente liberale.

Da autore del libro “Umberto Magno”, la vera storia politica del cialtrone di Cassano Magnago, potrei “ri-citare” una sfilza di fatti e documenti che lo confermano. Preferisco, invece, riprendere le parole del moderato Sergio Romano riportate oggi nel suo editoriale sul Corriere della Sera.

Scrive l’ex ambasciatore (negli Anni Novanta intervistatissmo dal quotidiano “la Padania”): “Se l’Italia fosse seriamente federalista, la Lega dovrebbe essere in prima fila tra coloro che chiedono la eliminazione delle Province. Ma il partito di Bossi, per conservare la sua base elettorale e continuare a sventolare la bandiera della Padania, ha bisogno, paradossalmente, dell’ente meno federale dello Stato italiano”. L’abolizione di questi enti era prevista nel programma del 1991 del Carroccio, ma è passata in cavalleria.

Non a caso, la mangiatoia Italia, territorio di pascolo della peggio casta padana, non deve cambiare assetto istituzionale dato che “è ormai da molto tempo che gli organi di governo locale sono diventati al tempo stesso sportelli di spesa e agenzie di collocamento”. E’, infatti, sterminato l’elenco dei leghisti con le mani in pasta, al punto tale da essere protagonisti di scandali parentali dal Piemonte al veneto. In un Italia centralista e romano-centrica, così come la vuole il “Carroccione” para-statale leghista, “gli organici e gli immobili costruiti per ospitarli hanno soltanto un rapporto remoto con le funzioni e le esigenze dell’ente. Servono a organizzare eventi spesso inutili (a ogni città il suo festival), a stipendiare consulenti, ad assumere nuovi funzionari e impiegati, a presidiare aziende di pubblica utilità. Servono, in ultima analisi, a conquistare voti nelle prossime elezioni”.

Il commentatore del quotidiano di via Solferino, inoltre, coglie un altro aspetto importante: “La crisi ha avuto un grande merito. Ha scoperchiato la pentola del cattivo federalismo e ha reso ancora più evidenti gli sprechi di cui è responsabile. Ha dimostrato che il sistema ha creato un nuovo feudalesimo e ha reso l’Italia più disunita di quanto fosse all’epoca dei festeggiamenti per il suo primo centenario. Il governo Monti non può perdere tempo prezioso per scrivere una nuova versione del Titolo V della Costituzione e non ha interesse a distrarsi dai suoi compiti principali per scendere in guerra contro tutti i baroni di questo federalismo clientelare. Ma la classe politica dovrà ricordare che l’Italia ha qualche possibilità di essere federale soltanto se il sistema verrà radicalmente pulito e rinnovato. Anche un buon federalista dovrebbe ammettere che il Paese, in questo momento, ha soprattutto bisogno di buoni prefetti”.

Già, i prefetti, quelli che la “Leganodde” ha sempre sostenuto di voler abolire – financo citando le parole del grande Luigi Einaudi -, ma che in realtà ha sempre coccolato. Maroni, il “berbero sognante” (avete letto bene, berbero non barbaro) li ha applauditi a più riprese, giungendo persino a dire che in certi casi (in certe province) andrebbero raddoppiati. Non serve una memoria da elefante per ricordare cosa disse l’ex ministro dell’Interno ai suoi sottoposti in occasione delle manifestazioni in Valsusa, basta rileggersi i giornali dell’ottobre 2011.

Concludo. Samuel Johnson diceva che “il patriottismo è l’ultimo rifugio dei mascalzoni”. Volendolo parafrasare, oggi – senza timor di smentita – possiamo affermare che il leghismo è l’ultimo rifugio dei centralisti, per non dire di peggio.

 

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60 COMMENTS

  1. La foto é un bellissimo gol per la Presidente della Regione Lazio, la quale, con il seplice gesto di imboccare Bossi con un maccherone alla matriciana, parrebbe volerci far capire che “é Roma a dare la pappa alla Padania” e non viceversa. Ognuno poi si può sbizzarrire trovando altri significati, tutti, credo, poco lusinghieri per la Padania medesima.

  2. La Lega Nord ha svenduto il vero federalismo per quattro poltrone a Roma e dintorni……da ausone, ricordo fin troppo bene il prezzo del tradìmento perpetrato da Bossi nel 2001 nei confronti di quelli che, nel 2000 a Venezia, furono definiti “gli illuminati federalisti del Sud”! Leonardo ha ragione, la Lega Nord e’ diventato il ricettacolo dei peggiori centralisti e dei rappresentanti di quei ceti parassitari che hanno dissanguato quanto il Nord, quanto il Sud! In questo putridume immane, ci manca tantissimo la figura del grandissimo professor Miglio che ci ha indicato quale dovrà essere la strada da percorrere per poter tornare ad essere liberi! Ausonia libera!!!!!

  3. Ciò che la Lega dovrebbe ottenere .. e non ha MAI chiesto :

    Secessione … Federalismo … Federalismo-fiscale … Devolution … l’ultimo mantra fu quello dei Ministeri-al-Nord (roba del 2011)

    Tutto tranne lo STATUTO SPECIALE x tutte le Regioni del Nord .. così come già ce l’hanno tre regioni : la Val d ’Aosta , il FVG ed il Trentino Alto Adige

    Problema : come riuscirono , stando al governo centrale a Roma , con un alleato alla presidenza della regione Lombardia e avendo la Presidenza del Veneto , a NON dare gli STATUTI SPECIALI a Lombardia e Veneto ?

    Semplice : basta gridare o far gridare da utili idioti sul pratone di Pontida : SECESSIONE , SECESSIONE !!

    Facebook > Cantone Nordovest

  4. Avevo detto e leto che batwoman è una provocatrice….Scrive cosa da matti… scrive di fascioromani e fascionapoletani e si dimentica anche dei fasciosiciliani….di cui la Lega è infarcita da tempo. Io non voglio insultare le donne ma te le sei tirate per i capelli! In Lega c’er al’haerm di Bossi, scrise un volta Sgarbi, e fece pure i nomi e non fu mai querelato. Perchè???? Ma perchè certe carriere si facevano e si fanno inchinandosi! altro che rispetto delle donne e leghismo movimento femminista o vicino alle donne!!!

  5. Come sempre, grande Leonardo! Con il pardosso riesci ad aprire anche gli occhietti più chiusi…Peccato che come tutti quelli che hanno lo sguardo lungo tu anticipi spesso i tempi e poi altri si faran belli con quel che tutti scrivi (magari su qutidiano cosiddetti importanti…). Ma non bisogna dolerense, così è il mondo. Non mollare. Valeria

  6. per batwoman. Provincie è rimasto solo nel logo della vecchia Cassa di risparmio delle provincie lombarde. Siccome è l’uso che fa la lingua (come sanno tutti quelli che han fatto alemo la terza media) provincie non esiste più da tempo e quindi si scrive senza la i.
    Detto questo chi mi sa rispondere alla domanda, già posta altrove e anche da altri, sul perchè la ex portavoce di Bossi continua da mesi a fare una vera e propria campagna da ufficio stampa per l’Upi e per i sostenitori delle province usando il mezzo pubblico, cioè la Rai?

    • Magari perché l’Upi sgancia bei soldini alla Rai. Chiedetevelo, queste cose non sono insolite nell’azienda pubblica radiotelevisiva.
      dir

      • Cioe’…? In pratica le province oltre a sprecare denaro pubblico con la pletora di persone che vi si infognano (a Milano è straordinario ad esempio che il presidente della provincia ormai pontifichi su tutto come un capo di stato e abbia ben due portavoce o addetti stampa a stipendi da record!!!!! Una vera copia in piccolo del Formigoni, di cui ha anche ereditato l’ex portavoce!!!!!!!!!!!!!!!!!!) spenderebbero pure soldi per farsi pubblcità sulla Rai???? Ma è pazzesco! La prego direwttore raccontateci questo ennesimo schifo italiano!!! E leghista!!!!

        • Non c’è nulla di clamoroso in quello che dico. La Rai ha un ufficio marketing che in sostanza “vende” la presenza degli enti pubblici nelle varie trasmissioni dove abbiano attinenza. Se fai un contratto di tot quattrini all’anno, ti assicurano un pacchetto di presenze in programmi e trasmissioni dove la partecipazione di un rappresentante dell’ente in questione possa avere un senso. Non so se l’Upi abbia sottoscritto un tale contratto, la mia era solo un’ipotesi, ma potrebbe starci benissimo. E non dico cose a vanvera.
          dir

          • Non ho detto che dice cose a vanvera. Mi scusi. Ma mi domando come sia possibile che la trasmissione Quello che Regioni abbia intervistato (sono andato a controllare sul loro sito) almeno 20 volte in poco meno di trenta settimane o comunque mandato in onda immagini del presidente dell’Upi Castiglione e a seguire di rappresentanti dell’Anci (in particolare quelli che hanno fatto comunicati di sostegno alla promozione del direttore leghista di Rai Parlamento). Che contratto sarebbe mai questo? In una trasmissione poi che dovrebbe essere dedicata alle regioni:… E pensa che anche la provincia di Sondrio abbia dato denaro per essere presente sempre, e la provincia di Catania pure (ma non erano pieni di debiti???) e i maestri di sci anche??? e gli albergatori valtellinesi??? ma che e’ marchetta continua????

            • I casi specifici che lei cita non li conosco e non so come stanno le cose. Ho solo indicato un modo di operare che è normale in Rai. Però, scusate, se non ne potete più di questo Castiglione, cosa state lì a guardarlo tutte le volte. C’è il potere del telecomando…
              dir

              • Marchi ha perfettamente ragione, ma non c’è bisogno di telecomando: la trasmissione in questione ha sscolti da chiusura immediata. Basta guardare i dati…. Non si chiude percè è servizio pubblico ma se la Rai fosse privata….altro che caro Maroni….Checchè ne dica la signora Lei questo non è servizio pubblico…..d’altra parte la gente si rompe le scatole di vedere trasmissioni fotocopia..e tanti sfondoni…

          • Ma allora la Lega è nelle mani di Lorenza Lei! Questa è una notiziona: In effetti la Lei è molto leghista…si vede dalla faccia….E la RAI è decisamente federalista…bravi Caparini e Bianchi Clerici, ma anche Marano e soci….la LEI vi salverà!

          • In sostanza quindi i controbuenti, oltre a pagare il canone, pagherebbero anche altri soldi alla Rai attraverso queste sponSorizzazioni di enti pubblici rispetto alle trasmissioni, soldi che questi enti, tipo le province, già si pappano dalle nostre tasche? FANTASTICO!!!! PAZZESCO1111

            • Beh cosa pensate che certe carrellate di politici e amministratori in certe trasmissioni sulle bellezze italiche siano gratis e amore dei?
              dir

  7. Troppe chiacchiere” pochi -anzi niente – fatti.
    Le province non sarebbero da abolire, sono necessarie per amministrare il territorio,
    Sono le regioni, che sarebbero da abolire, per costituire tre macroregioni, cosìcome insegnava il Prof,Gianfranco Miglio….
    Eppure, malgrado le tante costose manifestazioni per i famosi ” centocinquantanni” d’unità, appare sempre piu’ evidente che il compianto Professore avesse ragione.
    Veritas

  8. Anch’io dissento totalmente e finchè l’autore dell’articolo scriverà su questa rivista non ci sarà alcun sostegno da parte mia !

  9. Province = prefetture. Basta questo per capirne l’inutilità e l’artificiosità. Nascono con Napoleone e si perfezionano dopo l’unità. Si, certo, ci sono stati e ci sono loro amministratori virtuosi che hanno fatto l’interesse degli amministrati, ma è stato un caso, è dipeso dalle persone assegnate di volta in volta, ma questo non cambia la natura intrinsecamente malsana di questi enti.Le loro funzioni potrebbero tranquillamente essere devolute alle regioni o ai comuni secondo il principio di sussdiarietà, il personale non avrebbe da temere la perdita del posto ma solo eventuali trasferimenti. Solo i politici avrebbero da lamentare la perdita delle greppie.

    • sono d’accordo con te. Inoltre la frammentazione delle competenze è il modo in cui lo stato accentratore impedisce ai cittadini di mobilitarsi localmente per difendere i propri diritti. Come esempio vorrei portare la vicenda del compattatore di biomasse di Rodengo Saiano. Se i cittadini volessero organizzare un referendum popolare, si troverebbero di fronte a competenze suddivise su mille rivoli. Se il comune assumesse la gran parte delle competenze locali ora delegate alle province, gli amministratori locali, i.e. gli emissari della partitocrazia, si confronterebbero direttamente coi canini digrignanti dei cittadini fuori dal municipio.

  10. se invece di scannarsi con parole che poi ….non concludono nulla…..si trovasse il modo di mobilitarsi e organizzarsi per fare invece di parlare
    ..non sarebbe meglio .

  11. Senza fare nessuna polemica a livello personale, è evidente a tutti quelli che vogliono vedere, che la Lega in 8 anni al governo di tutte le cose che sono nel programma di concreto ha ottenuto 0 (zero), e su questo c’è poco da discutere.
    La pseudo riforma federalista che hanno presentato un anno fa, detta federalismo municipale, è, o era, qualcosa di talmente cervellotico e contorto che nemmeno gli stessi parlamentari leghisti riuscivano a spiegare, ovviamente di federalista aveva solo il nome, ma questo è un dettaglio.
    Aggiungiamoci che negli stessi anni di governo, gli stessi di cui sopra hanno votato a favore di tutte le leggi, leggine, decreti, ecc a favore delle mangiatoie romano-meridionali, e anche su questo non c’è niente da discutere, sono fatti.
    Sul territorio le cose non vano meglio, anzi…nella migliore delle ipotesi si limitano alla ordinaria amministrazione, ma di iniziative concretamente indipendentiste, federaliste, autonomiste neanche l’ombra. Tanto poi la scusa ce l’hanno sempre bella e pronta “se non riusciamo a far niente è tutta colpa di quelli del pdl”
    Come dice mio padre, ex elettore leghista deluso: “i leghisti sono uguali ai vecchi democristiani, dicono e fanno le stesse cose…tante chiacchiere inutili e sono abilissimi a cacciarsi in tutti quei posti dove c’è da prendere soldi”.
    Altro che partito unico del nord… alle prossime elezioni questi, e non solo loro, si prenderanno una di quelle pettinate che nemmeno si immaginano.

  12. Per me le province vanno conservate comunque, perchè hanno un ruolo importante e possono tornare strategicamente molto utili: è assurdo che dei federalisti e/o indipendentisti lottino per abolirle…
    Piuttosto si può fare un ragionamento legato all’economicità degli enti in modo che quelli più piccoli, costosi e inefficienti siano incentivati ad aggregarsi a quelli più grandi (sempre, comunque, che i cittadini interessati lo vogliano: se a loro va bene pagare di più per mantenere in vigore una provincia piccola devono essere lasciati liberi di farlo).

    • Specifico quanto sottinteso nell’ultima frase tra parentesi: liberi di farlo a patto, chiaramente, che il maggior costo lo paghino loro.

      • ma quando mai qualcuno ha chiesto qualcosa ai cittadini in merito alle province, alla loro composizione, al numero dei consiglieri, alle loro competenze, alle loro decisioni? È stata dal primo giorno una greppia invereconda, costosissima e oscena. La cosa incredibile è che un sedicente federalista pensi che gli enti decentrati debbano essere promulgati dal centro, un tanto al chilo con un occhio soltanto ai porci comodi dei partiti e alle carriere dei loro scaldasedie. Santa Madonna, come ha parlato al vento il grande Miglio…

    • Le province vanno conservate comunque perchè hanno un ruolo importante e sono strategicamente molto utili?
      Caro Marco, quando si esprime un concetto o un’idea, sarebbe oltremodo opportuno addurre delle valide argomentazioni a comprova della bontà di quel concetto o di quell’idea.
      Quale fondamentale ruolo ricopriranno giammai queste province? Quali attribuzioni mirabolanti ed imprescinbili le competono? A quali compiti insostituibili devono adempiere?
      Probabilmente quelli di assecondare e replicare, a livello centrale, le stesse logiche di accaparramento del consenso che contraddistinguono i livelli di potere centrale.
      La Provincia, del resto, è un po’ come la cozza: attaccata tenacemente e pervicacemente allo scoglio della propria sopravvivenza, a presidio del …sacrosanto principio di autoconservazione dei propri interessi, non sempre …propriamente legittimi. Un ente storicamente screditato – le prime proposte ufficiali di abolizione risalgono al 1902 – e funzionalmente compromesso, ma sempre saldamente al suo posto, sempre pronto, gattopardescamente, a far professione di fede sull’insostituibilità delle proprie attribuzioni e sull’indispensabilità delle proprie competenze. Un ente definito, di volta in volta, come “burocraticamente ingombrante, difettoso, lento e claudicante nel funzionamento” ma che, grazie alla sua abilità di mutare “in numero, natura, modello organizzativo e scopi, adattandosi ai diversi e volubili contesti che lo circondano”, ha resistito imperterrito e, tetragono, mostra la volontà di continuare a farlo. Trattasi del solito ente perfettamente inutile, che si distingue esclusivamente per l’inconsistenza (se non addirittura per la molestia) delle sue attribuzioni, per la disproduttività con cui pervicacemente mira, secondo i canoni della più burocratica inefficienza, a “rendere difficile il facile attraverso l’inutile”, e per la straordinaria capacità di generare inconcepibili sprechi e costi astronomici. E’ in questo fitto sottobosco totalmente autoreferenziale, politicamente blindato e, in buona sostanza, privo di controlli, che l’istinto di auto-conservazione dell’apparato si compenetra e si sublima in una sorta di principio evoluzionista a contrario, secondo il quale è l’organo a creare la funzione: se esiste un ufficio, bisogna trovargli qualche cosa [di inutile] da fare. ECCO A COSA SERVE LA PROVINCIA.

  13. Batwoman, non sappiamo quale incarico amministrativo o altro si cela sotto il tuo nomignolo, ma, per favore, se vuoi esprimerti in lingua franca, sappi che non si scrive “provincie”,… si scrive “province”. ..

  14. Sarebbe interessante fare una causa collettiva alla lega nord x richiesta danni morali chiedendo anche soldi di tessere, magliette, adesivi oltre che trasferte…chioggia venezia e ponte di legno…

  15. ho trovato il significato di apota e mi pare sia il contrario di quello indicato nell’articolo o no ?
    apòta
[vc. dotta, dal gr. ápotos ’che non (a- priv.) beve (dal radicale po- del v. pínein ’bere’)’; 1922] s. m. e f. (pl. m. -i)
* (lett.) Chi non è disposto a credere ingenuamente a qualsiasi cosa, a prestare fede a chiunque

    • si era rimasto un “non” nell’articolo. Il lavoro a questi ritmi porta a commettere qualche errore nell’impaginare i pezzi. Grazie. 🙂

  16. ..dissento TOTALMENTE…
    Carissimo Leonardo lei appartine ” A PIENO TITOLO”
    alla “ristretta” cerchia della “società degli apoti”.
    …..definizione….
    dal greco á-potos, cioè “coloro che non se la bevono”.

    con devota reverenza….
    Serenissimi Saluti

  17. Signora Batwoman,
    quando si va in giro a raccontare per 20 anni di essere un movimento autonomista che cura gli interessi delle regioni padane (la Lega Nord…ah!ah!ah! 🙂 ) si cerca almeno di imparare qualcosa dai veri partiti autonomisti europei (Catalani, Baschi, Còrsi, Sardi, Scozzesi…ecc..ecc..) e NON CI SI INTRALLAZZA CON LO STATO CENTRALISTA CHE SI DICE DI COMBATTERE…. Se li immagina lei i leaders Scozzesi o Baschi che vanno a mettere il deretano sulle cadreghe londinesi o madrilene (magari pretendendo pure qualche ministero…) ed avallano fiumi di denaro verso le solite aree “virtuose” e votano un bel decreto per Londra o Madrid CAPITALE? Poi magari completano l’opera BREVETTANDO il cosiddetto “simbolo nazionale”… Se lei si immagina tutto questo continui pure a girare con la mortadella sugli occhi …ma la smetta di arrabbiarsi quando legge l’ Indipendenza…evidentemente è scritta in una lingua a lei non comprensibile…

  18. OTTIMA ANALISI…..Ma adesso via verso l’indipendenza della nostra Lombardia, e cerchiamo di occuparci soltanto di questa lunga, difficile ma giusta battaglia di verà libertà dei popoli, in primis per una Lombardia completamente indipendente….Le parole autonomia e federalismo saranno fondamentali in una Lombardia indipendente, nel sistema italia sappiamo che sono impossibili e comunque non riparatrici, sia dal punto di vista economico che da quello storico-culturale…..BASTA ITALIA!!!!

  19. Bravissimo Leo. Sottoscrivo ogni sillaba. Io sarei stato molto più drastico quindi apprezzo anche il tuo senso della misura. Ma lascia che aggiunga una cosa rivolgendomi ai tuoi lettori:

    basta; basta; basta; basta e ribasta;

    ogni istante speso a credere, a sperare in questa ignobile schiatta di traditori è un regalo fatto ai nostri avversari. Prima verranno risucchiati nell’ignominia e nell’oblio che meritano e prima potrà prendere corpo una speranza di libertà per i popoli padano-alpini.

    Nel frattempo costruiamo una nuova avanguardia preparata e degna di rispetto, che traghetti il potere nelle mani dei Cittadini del nord, anziché pensare giorno e notte a come imbullonarsi le terga allo sgabello.

  20. il fatto, Leonardo, è che non convinci. non ci sono cose concrete, solo una sequela di insulti e frasi sarcastiche in cui non si trova nulla se non il livore. Mi porti, come accusatore della Lega nord e di Umberto, il corriere della sera, noto giornale federalista ( e qua la frase sarcastica l’ho messa io) che dice che, secondo lui, la lega nord non sarebbe federalista perchè non vuole eliminare le provincie…
    E’ una scemenza. Il federalismo non lo si fa certo permettendo allo stato italiano di eliminare degli enti a casa nostra.
    l’unico ente che andrebbe abolito, per poter avere il vero federalismo, è lo stato italiano.
    Poi, ogni nuovo stato nato dalla dissoluzione dell’italia, se vuole le provincie se le tiene, e se non le vuole se le elimina.

    oppure, in alternativa, si può suggerire che siano le regioni a decidere se tenersi le provincie oppure no.

    l’unica cosa davvero inaccettabile, per un federalista e per un leghista, è che sia lo stato italiano a decidere.

    così come è inaccettabile che il famoso corriere della serva dica alla lega nord e ai leghisti cosa, secondo il di lui strapagati giornalisti, dovrebbero dire e fare….

    • eccola la radice di 20 anni di scempio: la confusione tra “enti” e popoli. Voi gli enti ce li avete sempre in cima ai vostri pensieri. I popoli non si direbbe. La storia italiana e “padana” insegna che un ente staccato da un popolo si trasforma ben presto in una una greppia immonda.

      • Gli enti sono enti amministrativi che appartengono ai popoli e tramite i quali i popoli amministrano i loro beni comuni, a parte quando lo stato italiano glieli frega

        • a davvero? Ma pensa, e io che pensavo che fossero una greppia immonda per tutti i partiti romani, compreso il partito più romano di tutti.

          • Mi permetto di replicare a Batwoman che le province sono originate dal modellostatalistico francese e sono uno strumento di controllo del territorio “governativo”, quindi imposto dall’alto (= Prefetto); esse sono state “imposte” sul territorio post unitario e via via anche nel Veneto (dopo la caduta della Serenissima) e in altre terre “conquistate” all’Italia. Non sono affatto “enti” del popolo (ammesso che si possa dire così). Inoltre non esiste una delle loro funzioni che non possa essere tranquillamente rimessa ai comuni (ergo: alla gente) o alle regioni (territori che rispecchiano un “carattere” ovvero una koiné socio-economico-linguistica-storica ecc…). Oggi é evidente a tutti che sono realtà ove si spartiscono cadreghe più o meno ambite e benissimo remunerate, lauti stipendi ecc…, mentre se chiedi a un cittadino qualsiasi che cosa diamine fa la provincia il minimo che ti può rispondere é “non lo so”. L’auspicio mio personale é che siano abolite quanto prima!

    • Livore? Io provo rabbia e disgusto per una banda di cialtroni che s’è comportata peggio del peggior Mastella. Nel mio libro troverai, prove, documenti, fatti, dichiarazioni di quanto schifo ha fatto la Lega, oggi anche associazione a delinquere impestata di condannati e indagati. Truffatori professionisti dei soldi dei militanti e di quelli dei contribuenti. Balocchi e Belsito incarnano perfettamente il vostro partito. Per arrivare alla libertà VA ABOLITA LA LEGA NORD! Fortunatamente manca poco…E non mi aspetto certo ravvedimenti da chi il cervello ce l’ha all’ammasso, COME OGNI ITALIANO VERO. Faccio notare, infine, che non avendo tu il coraggio di firmarti con nome e cognome, il tuo nickname ha una straordinaria assonanza con BATTONA, che in Lega è una professione che ha reso molto in termine di carriere.

      • il solito “tenerino”…
        la LegaNord nn va “solo” abolita…..
        …deve essere anniKilita…
        …. e poi bisogna “spargerci sopra il sale…
        ………Napalm e phosforo costano un okkio e nn né abbiamo alla bisogna.
        Infine i leghisti dovranno essere condannati alla
        “”damnatio memoriae in aeterno”.
        Serenissimi Saluti

      • visto? Non sei in grado di esprimerti se non con insulti e livore… hai bisogno del mio nome cognome per sapere chi non hai convinto e, per questo, stai cercando di insultare?

        • Comunque è lampante ceh qualcosa no torni se io ho fatto notare ceh andrebbe abolito lo stato italiano e tu mi rispondi che andrebbe invece abolita la lega nord…
          è la stessa risposta che danno molti fascioromani…o fascionapoletani

        • Nulla è più insultante, e mafioso, di una persona che tira un sasso e nasconde la mano. Ma voi leghisti siete questa roba, non altro! E’ solo bene che i nostri lettori abbiano le idee chiare.

          • Come no! Avranno le idee chiarissime, leggendoti. Chi ti contraddice e non si inchina alle tue teorie e non si beve quello che scrivi e non ti osanna e non crede al verbo di Leonardo magno è mafioso, e battona.

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