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Roma, ecco i 10 motivi per cui la città fa schifo

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9ydi STEFANIA LEO*

In una recente intervista concessa a Il Tempo, Carlo Verdone, regista e attore che ha messo al centro della sua arte la cultura e la stessa città eterna, ha dichiarato che il degrado in cui vessa Roma è qualcosa di «mai visto prima».

Lo sa bene Massimiliano Tonelli, uno dei gestori del blog Roma fa schifo. Il progetto, che aggrega diversi blog che si occupano del disfacimento della capitale, è stato spesso al centro delle polemiche e citato dai maggiori quotidiani come fonte per documentare diversi fenomeni che fanno inorridire residenti e turisti.

«Il blog Roma fa schifo nasce con un obbiettivo principale: svegliare la cittadinanza romana dal suo proverbiale torpore. Aprire gli occhi alle persone. Persone che, purtroppo, si sono assuefatte, abituate, rassegnate a questo stato di cose. Il blog nasce per far capire alle persone che tutto questo non è normale». Intervistato da Yahoo Italia, Tonelli ci ha elencato i 10 motivi per cui Roma fa schifo.

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1) Romani

La peggior cittadinanza d’Europa. Impreparati, impauriti, per nulla coraggiosi, chiusi al cambiamento. Assommano tutti i difetti dell’italiano medio senza acquisirne granché i pregi. Si comportano male e rivendicano il diritto di farlo con forza e, spesso, con aggressività e con violenza. Pur facendolo in maniera totalmente autolesionista. Un continuo harakiri incomprensibile.

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2) Funzionari pubblici

Non solo corrotti, ma soprattutto incapaci e nullafacenti. Molti di loro (pensiamo alle Soprintendenze) godono nel tenere la città bloccata: l’economia va a catafascio, ma almeno loro esercitano il loro piccolo potere e tengono per il collo imprenditori e iniziative. Una pratica impiega secoli per spostarsi da un cassetto ad una scrivania e gli investitori internazionali girano alla larga.

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3) Politica

Non c’è un partito politico che si salva in città. Tutti, allo stesso modo, sono coinvolti non solo nelle trame criminali che hanno divorato la capitale, ma soprattutto nel mood di incapacità e inefficienza che rende Roma un posto immobile e lontanissimo dai ritmi delle altre capitali occidentali.

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4) Leggi nazionali

Gran parte della colpa è poi delle leggi nazionali. Roma, a differenza di tutte le altre capitali europee, non ha una governance che le permette (qualora avesse amministratori all’altezza) di essere governata in maniera rapida ed efficiente. Il sindaco di Roma ha gli stessi poteri del sindaco di Roccacannuccia e sono mille gli enti che possono bloccarne l’iniziativa: Tar, Soprintendenze, Regione, Provincia, Autorità di Bacino e via dicendo. Nessuno può decidere e di nessuno è la colpa se le cose vanno male. Un groviglio per certi versi geniale!.

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5) Arredo urbano

Siamo rimasti a 40 anni fa. Non solo il 90% delle strade non sono mai state rifatte e presentano la conformazione e le dimensioni di decenni orsono, ma – cosa pazzesca – quando vengono rifatte vengono rifatte seguendo la progettualità vintage di anni e anni addietro: un danno che anche le prossime generazioni si ritroveranno. Il risultato? E’ impossibile passeggiare civilmente e serenamente per mamme con passeggino, non vedenti, disabili, anziani, bambini. Ogni strada della città dà un senso di insicurezza, disagio, scarsa tranquillità, pericolo. Succede quando disegni una città attorno al mito-macchina: è un problema che hanno avuto tutte le grandi città europee, per fino Amsterdam o Parigi, ma è un problema che hanno superato negli anni Ottanta, noi siamo fermi a trenta o a quaranta anni fa.

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6) Polizia municipale

Anche qui: non solo corrotta, ma soprattutto nullafacente. Semplicemente il lavoratore romano medio non ha voglia di sbattersi. E questo è dovuto alla mancanza di controlli, alla mancanza di premi per il merito, all’atmosfera ministeriale che ha fiaccato l’operosità della città che pure decenni fa esisteva. Ma una polizia municipale che non fa paura a nessuno e che non è rispettata da nessuno è un danno enorme per la città.

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7) Suolo pubblico

E’ la risorsa principale di ogni città: il proprio suolo e come lo si gestisce. A Roma lo si gestisce in maniera completamente dissennata, lo si regala a potentati economici senza scrupoli, lo si toglie alla fruizione dei cittadini. Qualche esempio? Bancarelle e commercio ambulante in generale.

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8) Stampa

Roma ha una stampa locale tremenda. Ecco perché i blog hanno successo: perché raccontano una città che su Repubblica, Tempo, Messaggero, Corriere della Sera non esiste e viene letta in maniera totalmente inadeguata. Se i cittadini rappresentano una partecipazione ed un livello di civismo scadente è anche per colpa della stampa.

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9) Il tribunale

Oggi no, finalmente, ma per decenni il Tribunale di Roma è stato il famigerato “porto delle nebbie”: tutto quello che arrivava veniva insabbiato e i fenomeni criminali si incancrenivano e proliferavano sicuri della loro impunità. Sia per quanto riguarda i criminali veri e propri sia per quanto riguarda i politici.

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10) La mafia

Roma è di gran lunga la città più mafiosa d’Italia. Non c’è Reggio Calabria, Caserta o Palermo che tengano. E poi lì almeno di fronte a fenomeni mafiosi ci sono anticorpi antimafia. Qui la mafia è riuscita a diventare sistema.

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*Articolo tratto da https://it.notizie.yahoo.com

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3 COMMENTS

  1. PERMETTETE UNA RISPOSTA DA UN ROMANO CHE SA BENE COME RAGIONANO I PROPRI CONCITTADINI, SOPRATUTTO QUELLI DIPENDENTI PUBBLICI, TRA SERIO E FACETO:

    1) quelli elencati sono pregi, non difetti. In realtà sono preparatissimi, perché sanno già che le cose non cambieranno come non cambierà il letto in cui scorre il tevere. Come la traiettoria di un sasso lanciato da una giovane mano, se sono secoli che le cose vanno in un dato modo, di certo non cambieranno tanto presto, chi me lo fa fare di sbattermi più degli altri?

    2) Anche qui sono capacissimi quei funzionari che tutto controllano e rallentano. Come quei pescatori di fronte ad un pesciolino sottotaglia che abbocca all’amo: Perché rilasciarlo? crescerebbe, ma andrebbe a qualche altro pescatore. Quindi meglio piccolo ma a me che grosso a qualcun altro.
    Se autorizzano e va male, loro sono responsabili e pagheranno caro ed amaro vantaggi dati ad altri. Se va bene nessuno si ricorderà del loro rischio ed il loro stipendio non cambierà. Chi glielo fa fare di muovere anche un solo dito?

    3) E qui devo dire che non ci sono proprio colpe per i poveri politici sempre bistrattati, tutti a prendesela con loro: è la Magnifica Costituzione Italiana SantaSubito che impone il mancato vincolo di mandato ai molitici, che possono quindi dire tutto e poi fare il contrario di tutto, nella piena costituzionalità.

    4) Purtroppo la saga dei disguidi continua anche al punto 4: il sistema funziona perfettamente perché è proprio così che è pensato, progettato, disegnato, pianificato. Dire che non funziona è un granchio pedissequedale dettato dall’indottrinamento scolastico che ci ripete che lo Stato siamo noi e la burocrazia dovrebbe essere al nostro servizio. In realtà lo Stato sono Loro, la Casta, e la burocrazia è tutta al Suo servizio ed infatti funziona benissimo.

    5) dimenticate che si parla della mitica città eterna dove arrivano da tutto il mondo proprio per vedere sassi vecchi e ruderi, perché mai cambiare qualcosa e rovinare lo spettacolo per i turisti che ci (la Casta) riempiono di soldi?
    E comunque dalle loro auto blu sulla corsia preferenziale o d’emergenza, con immancabile lampeggiatore permanentemente acceso con cui passano anche col rosso, non si notano tutte queste fantomatiche buche.

    6) Ma se non c’è libertà di licenziamento non ci sarà mai meritocrazia, quindi perché mai mi dovrei sbattere? A parte che di lavoro da fare proprio non ce n’è, ma se ne svolgo io di più, permetto al collega di fare 10 partite a tennis invece di solo due. Vi sembra giusto?
    Al massimo andiamo a fare i controlli ai mercati rionali, magari mi ci scappa la spesa offerta a mia insaputa.

    7) niente di più lontano dalla realtà:
    ogni metro quadro di strada parcheggiabile è stato messo a rendita dipingendolo con le scisce blu;
    ogni metro di abitazione è stato nazionalizzato e messo a rendita alle tariffe più care che si può (proprio in queste ore è stato fermato in extremis, per il momento, l’ennesimo rincaro/rivalutazione del catasto che voleva dire altre tasse sugli immobili);
    l’accesso al centro si paga caro ed amaro con tariffe sempre più pesanti;

    8) i giornali danno notizie a misura della popolazione media, che è anziana con problemi al cuore. Evitano di riportare sempre cattive notizie per il loro bene, ingrati che non siete altro.
    i blog hanno successo tra i giovani la cui massa non è grande proprietaria immobiliare e non paga tutta la montagna di tasse che pagano i vecchi. E poi presto lo risolveranno il problema con la legge sulla libertà di stamba sul web, con cui porteranno un po’ di sana censura ed olio di ricino, che non ha mai fatto male a nessuno… o quasi.

    9) Lo so, non si può essere perfetti, qualche difetto c’è anche a roma.

    10) Questo perché si insiste a distinguere lo Stato dalla Mafia. Se invece cominciaste, finalmente, a considerare Stato uguale Mafia, finalmente capireste quanto vane siano le chiacchiere tra ‘trattativa stato mafia’ o lotta alla mafia (come puoi lottare contro il ‘tuo stato’ che poi ‘sei te’?

    Come vedete, basta rimettere un po’ i puntini sulle ‘i’ e si chiarisce tutto, capendo che sono solo malignità. E sono in tanti, invidiosi da tutta italia (norde e sudde), a sparare cattiverie contro la Città Eterna ma, tranquilli che tanto non c’è trippa per gatti(*): come il Marchese del Grillo di Alberto Sordi insegna, la Casta se ne sbatte e risponde “Io so io, e voi nun sete un cazzo!’

    Cordiali saluti da un romano da diverse generazioni.

    (*) mitica frase coniata dall’unico sindaco ebreo avuto a roma pronunciata mentre, tagliando gli sprechi, aboliva tra le altre anche la voce di spesa del cibo della colonia dei gatti di torre argentina. Come sono cambiati i tempi, ora magnano tutti a tutti i livelli e non si dice più no a nessuno

    PS: a roma non sono solo dipendenti pubblici, ma lo stato è talmente onnipresente che la minoranza spaurita dei ‘privati’ è insignificante ed irrilevante. Per fortuna ogni dipendente pubblico, passato l’entusiasmo iniziale, se non è proprio completamente stupidito è ben cosciente della propria inutilità

    • Poche parole per il nostro ” Romano da generazioni “.
      Conosco purtroppo la città per aver dovuto fare molto spesso trasferte di lavoro più o meno lunghe, e conosco soprattutto la mentalità ” rromana o rromanesca “che dir si voglia.
      La vostra città è al di sopra di tutto e di tutti prima o poi tutti devono passare da li, la spocchia che ostentate verso chi romano non è proverbiale.
      Non mi voglio di lungare oltre, ( le foto sono eloquenti più delle tue spiegazioni) ti chiedo solo di riflettere sul motivo per il quale in Padania in primis ma anche in meridione non siete amati.
      Credo che la cialtroneria e l’inciviltà con cui molti romani sono abituati a vivere siano la vera motivazione dello stato devastante in cui versa la vostra città, al di la delle spiegazioni che si cerca di dare.
      VIA DA ROMA – Saluti Padani.

  2. Roma fa schifo perché è in Italia ed è abitata da italiani. Non si sfugge da questa regola. L’aggravante è che i romani vivono in un capoluogo di Regione e credono di vivere in una Capitale, europea per giunta,mentre è un semplice capoluogo di regione del terzo mondo.

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