di GIORGIO GARBOLINO BOOT
L'argomento più dibattuto alla riunione dei simpatizzanti indetta da Renzi alla Leopolda nei giorni scorsi è stato il "Partito della Nazione", l'ipotesi cioè di trasformare il PD in un partito che attragga anche l'elettorato non di sinistra, in passato orientato verso il partito alternativo maggiore, quello di Berlusconi, oggi più debole che mai.
Tralasciando la sinistra e la destra estreme per ideologia (in cui la Lega si è incautamente collocata), l'ipotesi ha una sua ragion d'essere: la contrapposizione destra/sinistra, nata nell'800, è sempre meno realistica. Non esistono più i presupposti ideologici e sociali: la sinistra ha accettato il sistema politico democratico e liberale, la destra non ignora la giustizia sociale, bandiera della sinistra. La società stessa delle aree sviluppate non è più quella dell'800 o del primo '900, divisa in classi sociali contrapposte. Le ultime elezioni in Francia hanno provato che i due principali partiti,
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