di STEFANO MAGNI
Dopo quella greca, arriva la crisi spagnola. Ormai dilagano e si ripetono come ondate influenzali: stiamo invece parlando delle crisi a catena nell’eurozona. Nel caso della Spagna non è lo Stato ad essere in crisi (non ancora), ma il suo sistema bancario. Che comunque è vittima della voracità politica: Bankia, epicentro della crisi, è nata dalla fusione fra altre due banche, Caja Madrid e Bancaja. La prima (Caja Madrid) era usata come una sorta di bancomat dalla politica madrilena, in particolare dal Partito Popolare (e dalla squadra Real Madrid e di tutto ciò che ci gravita attorno). Un po’ come il Banco di Napoli ai tempi della Dc: crediti facili ai politici di riferimento, ai loro amici e amici di amici. Fino al crack. E adesso? Paga pantalone. Bankia chiede aiuti di Stato: 23 miliardi di euro, roba da mandare in bancarotta anche un governo (quale è quello spagnolo) che finora è riuscito a contenere il debito pubblico entro limiti sostenibili. Lo Stato
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